Oggi almeno sei società di Serie A stanno lavorando per avere stadi nuovi di zecca, tra restauri o impianti mai visti prima, scrive La Gazzetta dello Sport: Inter, Milan, Bologna, Roma, Cagliari, Fiorentina. E magari ne arriveranno altre in breve tempo, considerando anche che la legge «sblocca stadi» approvata a settembre rende il rinnovamento degli impianti con più di 5mila posti molto più snello. In soldoni: sicurezza e sostenibilità del progetto prevarranno sugli eventuali vincoli storici degli stadi da risistemare (o abbattere).
La prima società a esultare è stata la Fiorentina, che ora aspetta una risposta dal Ministero dei Beni Culturali per potere decidere se costruire o meno il nuovo Franchi. Rocco Commisso, che ha già investito circa 80 milioni sul centro sportivo, vuole sapere se lo stadio di oggi può essere abbattuto e il nuovo ricostruito sempre nell’area di Campo di Marte rispettando le parti di valore storico e architettonico. Al momento sembra che da Roma possano arrivare diverse limitazioni al club viola: ecco perché le opzioni sul tavolo restano tre in caso di addio al progetto di rifare il Franchi. Aspettare la ristrutturazione da parte del Comune, spostare il progetto in un’area a Campi Bisenzio oppure mantenere lo status quo davanti alle troppe difficoltà burocratiche. Commisso ha fretta: a inizio 2021 si capirà quale strada intraprenderà il presidente viola.
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