
Franck Ribery si fa ancora ammirare per la capacità di vedere e giocare calcio prima degli altri. Il 37enne francese merita un capitolo a parte. In campo sembra come quei Maestri di scacchi che giocano in simultanea con più avversari, ma hanno sempre almeno una mossa di vantaggio.
Applausi a questo grande professionista
che a fine stagione, dopo aver diretto verso porti tranquilli la Fiorentina, saluterà e andrà via. Un altro discorso è invece quello, più in generale, del campionato italiano. Perché se un signore più vicino ai 40 che ai 30 fa la differenza, bisogna farsi qualche domanda sulla competitività del nostro campionato.
Ribery sia l’uomo che cerca spazi fra le linee per favorire Vlahovic non si scopre oggi. Invece la difesa sannita si fa sorprendere e l’ottimo Franck è come se inclinasse il piano della partita mettendola in discesa per i suoi. Porta palla fino ai venti metri poi smista a Eysseric e sibutta in area ,togliendo la marcatura a Vlahovic: i difensori abboccano e per il serbo il primo gol appare semplice. Il secondo Dusan lo realizza da opportunista perché sul colpo di testa di Caceres, Montipò respinge come può e il centravanti conclude di forza.
Ma il capolavoro è la terza rete, quella che dà a questo 2000 le stelline del grande bomber – quelle che fanno brillare gli occhi a Commisso -: il centravanti addomestica un rilancio di Dragowski, resiste agli abbracci di Glik poi si gira, fa un paio di passi e sgancia un tiro mancino potente quanto preciso. Applausi. Lo scrive la Gazzetta dello Sport.