La sintonia con Motta è durata poco e lo scorso gennaio Fagioli ha scelto Firenze. Una decisione definita «facile» e preceduta perfino da una telefonata con Max Allegri che gli ha parlato come un padre, ancor più che da ex allenatore. Firenze di Fagioli ama già tutto, compresa l’umiltà con cui giovedì scorso, dopo un’ottima prova nella vittoria in Conference, si è giustificato: «Mi scuso per l’ingenuità con cui ho provocato il rigore mettendo in difficoltà la squadra».
Parole da leader, apprezzate quanto le giocate. Palladino poi gli ha dato fiducia totale e lo ha definito «un campione», sapendo di poter contare su di lui per più ruoli: trequartista, regista, mezzala. È già stato titolare 4 volte su 8, tra A e Conference. La società ha la stessa stima e sta pensando di riscattarlo comunque, anche senza obbligo. Già, perché Fagioli è arrivato a Firenze con la formula del prestito oneroso a 2,5 milioni e obbligo fissato a 13,5 più 2,5 di eventuali bonus. L’obbligo scatterebbe al raggiungimento di un piazzamento europeo, ma i viola potrebbero prenderlo a prescindere. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.