«Pjaca ha talento. Si vede che ha colpi da calciatore speciale. Giocare con più allegria e con meno ansia lo potrebbe aiutare a ritrovare il meglio di se stesso. Sono sicuro che presto tornerà anche a fare gol». Giancarlo Antognoni non ha dubbi sul valore di Pjaca
Ma perché questo matrimonio ancora non funziona?
Dopo il Mondiale il croato si è presentato a Firenze con qualche chilo di troppo e con la necessità di ritrovare le giuste sensazioni dopo tanti campionati condizionati da problemi fisici. Marko probabilmente ha anche sbagliato a volere la maglia numero 10. Per Firenze e la Fiorentina si tratta di una «maglia simbolo». Indossata dai grandi della storia viola: da Montuori a De Sisti, da Antognoni a Baggio, da Rui Costa a Mutu. Chi porta quella divisa deve essere uno speciale. E deve reggere il confronto con dei veri e propri «monumenti». In più il talento croato è entrato in un attacco che aveva già un’asse portante nella coppia ChiesaSimeone. Molti ex calciatori croati sostengono che Pjaca sia ancora frenato inconsciamente dalla paura di incappare in un nuovo infortunio. Quindi il problema sarebbe più psicologico che fisico e tecnico.
Ma come aiutarlo a ritrovare spavalderia e sicurezza?
Il tecnico viola ha chiesto aiuto ai giocatori leader (PezzellaVeretout) per trasmettere al croato la stima di tutta la squadra nei suoi confronti. Pjaca è un professionista incredibilmente educato ma non è un ragazzo spigliato. Quindi fatica a fare gruppo. Coinvolgerlo di più può essere importante. Inoltre Pioli sta pensando anche a qualcosa di diverso dal punto di vista tattico. Pjaca potrebbe operare più da seconda punta che da attaccante esterno. Stando più vicino a Simeone potrebbe essere importante per lui e per il Cholito (un altro dei viola in difficoltà). Anche a Chiesa è stato chiesto di cercare di più l’attaccante croato. Nel tentativo di tenerlo sempre nel cuore della gara.
Luca Calamai, Gazzetta dello Sport