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Firenze e i terzini sinistri, da quando Pioli disse: “Prendetemi uno al posto di Olivera” a Vargas

Rassegna Stampa

Firenze e i terzini sinistri, da quando Pioli disse: “Prendetemi uno al posto di Olivera” a Vargas

Redazione

16 Ottobre · 11:50

Aggiornamento: 16 Ottobre 2018 · 12:06

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Questo è una parte di quanto scrive Benedetto Ferrara sulla Repubblica questa mattina:

“C’è una specie di eroe che salva Italia e Mancini e alza le dita col tredici al cielo per ricordare il suo capitano. C’è anche una città orgogliosa che si stropiccia gli occhi e si chiede: ma quello non era il brutto anatroccolo? Il pacco arrivato da Pescara? Cosa sta accadendo? Siamo noi troppo snob o è questa Nazionale che sta messa così male da far sembrare fenomeni giocatori normali? La risposta giusta potrebbe essere del tipo un colpo al cerchio e uno alla botte.

L’orgoglio vibra forte nel cuore del tifoso viola, quello che si coccola Chiesa e si commuove quando vede quel tredici in ricordo del capitano. Poi c’è la storia di quel ragazzo che da giovane sembrava un fenomeno davvero, prima che l’Inter lo smollasse non giudicandolo all’altezza e lui si trovò a ricominciare in riva all’Adriatico.

E a lanciargli il salvagente fu Pioli, quando pregò i suoi dirigenti di prendergli uno al posto di Maxi Olivera. Bastava uno da rimotivare, ma che almeno conoscesse quel ruolo così complesso: correre, crossare, tornare, difendere, scalare. Serve anche un po’ di testa, insomma, per fare il terzino. E molto fiato, naturalmente. Tanto più in una squadra con l’esterno destro bloccato e quello mancino sempre in corsa tra difesa, centrocampo e attacco. Inutile ricordare quando Cristiano Biraghi fu affrontato sui social da giudizi che erano offese.

Lui si difese, ammettendo errori ma respingendo quelle parole violente che gli giravano ancora nello stomaco. Poi c’è stato tanto lavoro con un allenatore bravo a far crescere l’autostima di un ragazzo che non sarà Roberto Carlos, ma in Italia può dire la sua. Così Biraghi si gode la sua piccola rivalsa.

E Firenze la clamorosa notizia di avere un terzino sulle prime pagine dei quotidiani. Anche perchè quello del terzino è quasi un tormentone, per la Fiorentina.

A sinistra la storia della Fiorentina è più frastagliata e romanzesca, anche se a lungo il problema non si è mai posto, visto che da quella parte c’era Manuel Pasqual, capitano di lungo corso e protagonista dell’ascesa della Fiorentina dei Della Valle. Pasqual era quello che serviva a Luca Toni dei cross ai limiti della perfezione.

Un intoccabile, per un po’, fino a quando la Fiorentina non ha deciso di costruire le sue alternative, puntando su Manuel Vargas detto el loco, una macchina da guerra capace di qualsiasi cosa: dalle notti brave a cross fantastici con l’aggiunta di una fiondata dalla distanza da paura. Vargas era potenza e follia, la sera lo trovavi alla rosticceria etnica dell’Isolotto, all’alba su un Cayenne ribaltato sul viale dei Colli e la domenica lì sulla sinistra a costruire bellezza.

Bei tempi. Ma sarà bene ricordare, pensando al destino di Biraghi, che anche Marcos Alonso all’inizio fu maltrattato da critica e tifo. Però Montella ci credeva, ci ha lavorato, lo ha cresciuto. I nuovi dirigenti ne hanno approfittato: la procura a Ramadani e via al Chelsea per diventare il più forte esterno sinistro d’Europa.

L’idea di avere un esterno sinistro di gamba capace di giocare anche centrale deve aver ispirato i dipendenti di Diego a cercare un facsimile in giro per l’Europa. Così ecco Hancko, riserva di Biraghi destinato a prendersi quella fascia, prima o poi. Un po’ per talento, un po’ perchè fioccano mega offerte per l’ex del Pescara. Vere e immaginarie. Ma questo si vedrà.

Comunque quella fascia è una specie di film infinito, tra ricordi preziosi, pacchi giganteschi e momenti comici, come la celebre frase del dg: «Se non conoscete Maxi Olivera è un problema vostro». E anche della Fiorentina che non è riuscita a darlo via. Beh, sono cose che succedono, e comunque prima o poi una sistemazione gli agenti gliela troveranno. D’altra parte l’hanno trovata a Milic, quello che, schierato attaccante da Sousa, ancora gira con la bussola”

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