26 Ottobre 2025 · Ultimo aggiornamento: 15:23

Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
Fazzini verso la panchina, Gudmundsson titolare e 3-5-2. Pioli non vuole cambiare modulo, Fagioli c’è

Rassegna Stampa

Fazzini verso la panchina, Gudmundsson titolare e 3-5-2. Pioli non vuole cambiare modulo, Fagioli c’è

Redazione

26 Ottobre · 12:44

Aggiornamento: 26 Ottobre 2025 · 12:44

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La probabile formazione della Fiorentina e le possibili scelte di Stefano Pioli per la sfida contro il Bologna

Addolcita da un giovedì di coppa che ha regalato diversi sorrisi, ma maledettamente ancorata a un presente in campionato che ha bisogno di una svolta. Per uscire dai bassi fondi della classifica, scacciare brutti pensieri e iniziare una risalita verso, per il momento, posizioni più tranquille. Fiorentina-Bologna — derby dell’Appennino ritornato negli ultimi anni alla ribalta per via di una rivalità che dalle tifoserie si è spostata al campo — di oggi pomeriggio alle 18 al Franchi è una di quelle partite che se non vale un pezzetto di stagione poco ci manca. Con soli 3 punti in 7 partite Pioli ha bisogno della prima vittoria in campionato, per innalzare una media punti da retrocessione e uscire dalle sabbie mobili della bassa classifica.

Una vittoria da ricercare comunque con il morale tendente al positivo: a Vienna ha funzionato praticamente tutto, dal turn over alle cosiddette seconde linee, abili a sfruttare la propria occasione per mettersi in mostra, finendo all’approccio e alla gestione della gara, il copione è scivolato via come Pioli aveva immaginato. Vittoria, zero rischi e zero intoppi fisici in vista del Bologna, la prima di tre gare in una settimana con Inter a San Siro e Lecce in casa che diranno molto sul futuro viola. E, soprattutto in campionato, la Fiorentina dovrà trasferire la mentalità europea: fino a ora in Conference, complici anche avversari non proprio irresistibili, è stato fatto filotto, con 4 vittorie su 4, sono stati segnati 11 gol subendone solo 2, col Polissya.

Una storia diversa rispetto alla serie A, dove un successo manca dall’ultima partita dello scorso campionato a maggio con Palladino in panchina e dove il rendimento tra gol fatti, 5, e subiti, 10, segna un profondo -5. Per arrivare alla prima vittoria Pioli ha pochissimi dubbi di formazione: dentro i titolari, chiamati a dimostrare, viste le buone prove di chi ha giocato meno, un cambio di passo, sia come qualità che come mentalità. In porta, davanti a De Gea, tornerà Pongracic con Marì e Ranieri, a centrocampo sugli esterni Dodo e Gosens, con Mandragora Nicolussi Caviglia e Fagioli al centro, davanti Gudmundsson e Kean. Insomma, il 3-5-2 tanto sbandierato in Austria come modulo che adesso offre maggiori garanzie, modulo che verrà riproposto anche con Inter e Lecce.

Il piano partita prevede una squadra corta, per evitare come con il Como di lasciare spazi all’uno contro uno sugli esterni, cosa che con il Bologna potrebbe risultare decisiva in negativo, voglia di gestione del palleggio a centrocampo, ma soprattutto verticalizzazioni per Kean, chiamato ad attaccare la profondità o comunque a reggere palla per far salire la squadra. Italiano, pur giocando in maniera meno sbarazzina rispetto ai suoi anni fiorentini non ha snaturato la sua linea alta e la Fiorentina dovrà essere brava ad andare ad attaccare quelle situazioni.

Al resto poi, oltre la tecnica, dovrà pensare la mentalità e la testa, per tutti i 90 mi nuti. Gli 11 punti persi da posizione di vantaggio sono un macigno ingombrante nella classifica dei viola e devono essere recuperati, attraverso una compattezza di squadra nel difendere un risultato e nella non paura di vincere schiacciandosi troppo. La Fiorentina dovrà quindi migliorare nella gestione del risultato, se andrà in vantaggio, e nella tenuta del campo non solo per un tempo, come visto fino a ora, ma per tutta la partita. Al resto penserà poi lo stadio.

I tifosi giovedì sera in trasferta hanno cantato un iconico “Vi vogliamo così” dopo il rotondo 3-0, apprezzando l’atteggiamento dei viola, e non farà mancare nemmeno in questa occasione il sostegno, vista la situazione complicata. Possibile anche qualche presa di posizione sul tema Franchi da parte degli ultras, ma ciò che più conta è la classifica. E la voglia di uscire dalla crisi. Per non arrivare già a salutare l’obiettivo Europa e concentrarsi solo sulla salvezza. Lo scrive Repubblica

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