Massimo Ugolini, ex preparatore atletico dello Zenit, è intervenuto ai microfoni di Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio per parlare del neo acquisto Viola Aleksandr Kokorin. Ecco le sue parole:
“L’ho avuto un anno allo Zenit, e dico che paga la stessa cosa di Kovalenko. Lui in area di rigore è un fenomeno, però se arrivi da un mese di inattività e subentri in una squadra che sta giocando da tempo il campionato, fai fatica a inserirti. E poi c’è la barriera linguistica: Kovalenko a Bergamo può parlare con Miranchuk e Malinovskyi, mentre mi sembra che Kokorin a Firenze sia l’unico che parla russo”.
Ma ha avuto senso l’acquisto da parte della Fiorentina?
“Lasciamo perdere cosa gli è successo nella vita, ma sul lato tecnico il suo valore non è in discussione. Lui è un ragazzo che ha bisogno di sentire fiducia, si apre se vede che fa parte del progetto. Bisognerà coinvolgerlo anche per proteggere l’investimento”.
Allo Zenit come veniva utilizzato?
“Giocava insieme a Dzyuba, ma abbiamo dovuto cambiare sistema di gioco. Con la regola di far giocare tot russi, loro erano di sicuro i migliori, poi però l’anno dopo c’era da scegliere uno dei due, e Mancini scelse Kokorin. Insieme forse si faceva fatica a farli giocare”.
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