Svolta all’orizzonte per il futuro dello stadio Franchi con l’ufficialità dell’Europeo di calcio 2032 che potrebbe in un colpo solo risolvere il nodo del restyling e portare in città un evento dall’indotto diretto tra i 50 e gli 80 milioni di euro. A riaprire uno spiraglio, oggi quanto mai concreto, per la riqualificazione dell’impianto viola dopo il definanziamento dei 55 milioni di fondi europei e il braccio di ferro con il Governo è la Uefa che ha dato luce verde al tandem Italia-Turchia per ospitare la futura competizione continentale.
Via libera quindi alla caccia alle sedi, con la Figc a dover indicare entro il 2026 la cinquina finale (con un impianto di riserva aggiuntivo) da sottoporre a un eventuale ristrutturazione tra la lista delle dieci città indicate. Già blindate, almeno sulla carta, Roma, Milano, Torino e Napoli: resta un posto a disposizione con Firenze in pole rispetto alle concorrenti Bologna e Cagliari sia per una questione politica sia per l’asse con Istanbul dove il sindaco era in visita istituzionale proprio domenica scorsa. «È una grande opportunità per riqualificare gli stadi italiani e specialmente per Firenze.
Ora più che mai abbiamo il dovere di procedere con il progetto del nuovo stadio Franchi senza il quale non potremo ospitare gli Europei», esulta il sindaco, Dario Nardella, che intravede una luce in fondo al tunnel dopo mesi complicati, segnati dallo sgarbo dell’esecutivo a favore di Venezia e dalla necessità di prevedere un progetto esecutivo light con i 130 milioni di euro rimasti a disposizione. Tanto più appurato il gradimento della Federcalcio che ha offerto informalmente garanzie e i segnali di apertura lanciati dal presidente Gabriele Gravina: «Ci sono dei progetti esecutivi come Bologna, Firenze e Cagliari, già finanziati. Ci saranno dei criteri che fisseremo a breve, noi ci auguriamo che ci possa essere impegno da parte di tutti».
Mentre il ministro dello Sport, Andrea Abodi, oggi atteso al Viola Park, più in generale ricorda: «Il calcio di oggi deve porsi l’obiettivo, concreto e non rinviabile, di migliorare le infrastrutture». Insomma per il Franchi all’improvviso comincia tutta un’altra partita con la prospettiva non solo di recuperare i finanziamenti perduti, tornando con un budget intorno ai 200 milioni. Non solo. A Palazzo Vecchio si è convinti che gli Europei faranno da leva per investimenti pubblici e privati utili a riqualificare grazie ai futuri investimenti l’area di Campo di Marte rimasta esclusa dalle risorse dei Piani urbani integrati (Pui). «Ora non possono più negarci i fondi mancanti, se lo facessero sarebbe per plateali motivi politici», filtra da Palazzo Vecchio.
Oltre alla suggestione di ospitare un evento di portata internazionale, con Palazzo Vecchio che stima un indotto diretto tra i 50 e gli 80 milioni di euro in proporzione al numero di match ospitati che oscilla tra due e cinque. Secondo fonti Federcalcio, infatti, Firenze ha tutte le carte in regola per rientrare nella cinquina vincente completando il mazzo formato dagli stadi San Siro, Olimpico, Juventus stadium e Maradona. A favore del Franchi, oltre l’atteso «risarcimento politico» per il taglio dei fondi Pnrr, peserebbe la definizione di un progetto esecutivo da completare per il 2026 contro i faticosi restyling di Bologna e Cagliari e la sponsorship del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, con cui Nardella sta tessendo un’alleanza da sancire con la futura visita a Firenze. «Abbiamo ottenuto tre anni di tempo per raccogliere le idee, progettare e poi realizzare. Non partiamo svantaggiati: nella candidatura 3 stadi sono stati considerati in modo positivo, mancano gli altri 2/3», conferma Gravina lanciando «una competizione virtuosa» per i fondi per potenziare le future strutture ospitanti. Lo scrive Il Tirreno
LE PAROLE DI BELTRAN DALLA NAZIONALE ARGENTINA
Beltran promette: “Mi sto adattando al calcio italiano, nei prossimi mesi vedrete belle cose”