Grazie alla caparbietà di mia figlia mi sono ritrovato dopo un bel po’ all’Artemio Franchi per dare un’occhiata alle ragazze viola. Hanno sei punti di vantaggio sulla seconda in classifica a due giornate dalla fine. Sono magnifiche e oggi vinceranno lo scudetto.
Non nego un certo snobismo da parte mia, ma sono contento di portarla a vedere un po’ di viola. Soprattutto sono felice che possa festeggiare una vittoria viola, una cosa di una rarità che lei ancora non può neanche immaginare.
In campo non mi aspetto granché, anzi. Sono convinto di annoiarmi. Siamo a fine stagione e si vedono gare in Champions, in Campionato, in Europa League di altissimo livello, siamo nel momento top… Il livello del calcio femminile è di un abisso inferiore rispetto a quello maschile.
Non ho fatto i conti con la realtà dei fatti.
Ma quale noia!!! Magari la Fiorentina di Sousa avesse questa intensità di corsa e questo impegno! Magari avesse questa facilità di verticalizzare… La partita scorre via benissimo e ci sono notevoli spunti tecnici. Le ragazze giocano molto bene e la partita appassiona molto più di un merdosissimo Palermo-Fiorentina.
C’è una differenza di qualità in campo molto evidente. Tra gli ospiti solo la numero 9 rapisce il mio sguardo, tal signorina Clelland, scozzese. Ma tra le nostre ragazze ce ne sono tante davvero splendide. Il tridente d’attacco ha velocità, fantasia e grande senso tattico. A centrocampo ordine e muscoli e in difesa eleganza (gara sontuosa della numero 5, Elena Linari) e forza.
In mezzo a tutto questo, c’è una precisa giocatrice che entra in ogni singola azione d’attacco e di difesa, in ogni sovrapposizione e in ogni lancio lungo. La numero 3, Alia Guagni, vice-capitano della squadra. Alla fine della partita avrà confezionato due assist eccellenti per la rapida Caccamo (prima rete) e per la piccola Bonetti (seconda rete). Soprattutto il secondo è un vero capolavoro, un cross sul secondo palo in corsa di interno collo perfetto per la testa della nostra numero dieci.
Sarà che sto invecchiando, ma ci sono rimasto male. Queste giovani donne mi hanno emozionato. Sarà che gli uomini mi hanno proprio trapanato le palle, dopo tanto niente e prestazioni altalenanti, con una identità di gioco noiosa, fondata più che altro su di uno sterile possesso palla, ritmi troppo lenti e errori ripetuti di anno in anno.
7-8000 persone per vedere una partita che di media ne avrebbe avute forse 500, o che ne so. Posso solo immaginare con quale stato d’animo siano scese in campo le nostre.
L’entusiasmo col quale stavano giocando. Col quale hanno festeggiato. Quello è il carburante che manda avanti questo giochino. Quell’entusiasmo che non potrà mai essere acceso da giocatori come Milic o Maxi Olivera. Che sarà sempre stroncato da una qualsiasi conferenza stampa “emossionale” o da un discorso motivazionale di Andrea Della Valle.
Complimenti donne. Inutile ribadire per l’ennesima volta che siete l’unica ragione di vita in questo triste mondo, oggi per Firenze anche per un motivo in più.
Dario “Ghebbe”