Il secondo mandato di Stefano Pioli alla Fiorentina è stato un vero e proprio disastro. A dirlo oltre alla classifica che vede la Fiorentina relegata all’ultimo posto con la peggior partenza della sua centenaria storia c’è anche l’impetuoso confronto con la scorsa stagione. Di questi tempi infatti la Fiorentina era nel pieno delle 8 vittorie consecutive e travolse per 3-1 in casa il Verona con la tripletta di uno scatenato Moise Kean. Al termine di quella partita la Fiorentina arrivò a quota 22 punti e per qualche ora guardò tutta la serie A dall’alto verso il basso. Un primo posto momentaneo ma che fece sognare tutta Firenze.
Adesso 12 mesi dopo la situazione si è completamente capovolta. La Fiorentina è ultima in solitaria con soli 5 punti, ben 17 in meno della scorsa stagione. Nessuno al suo arrivo a Firenze avrebbe scommesso che il confronto tra Palladino e Pioli sarebbe stato umiliante per quest’ultimo. Lo stesso Pioli credo che fosse l’ultimo ad aspettarselo. Però forse è proprio lì la chiave del successo dell’uno e del fallimento dell’altro.
Palladino si presentò con grande umiltà chiedendo di evitare i confronti con Italiano perché “nelle scorse stagioni è stato fatto qualcosa di grande.” Pioli al contrario ha sempre detto: “Non mi interessa cosa veniva fatto la scorsa stagione, ho detto a tutti al Viola Park che non voglio sapere quello che succedeva lo scorso anno.” Ecco forse quando le cose non vanno avere l’umiltà di capire cosa funzionasse la stagione precedente potrebbe evitare certi disastri
