
C’è un calciatore nella squadra allenata da Prandelli che più di altri si trasforma quando si affrontano Fiorentina e Bologna, e non a caso si tratta di un ex. Per Erick Pulgar quella di oggi non è soltanto la prima gara del nuovo anno, ma una nuova importante occasione di rilancio, che si tratti di partire dal primo minuto o dalla panchina. Lui che in maglia rossoblu era stato capace di segnare anche su corner in una gara poi vinta dai viola, e che nella prima partita della gestione Iachini, un anno fa, si era invece beccato uno striscione dei suoi ex tifosi bolognesi molto poco convinti dal suo addio, è oggi uno degli elementi in bilico anche sul mercato, visto che il tecnico del Leeds Bielsa non ha smesso di seguirlo sin dalla scorsa estate.
Il regista cileno, alla sua seconda stagione in viola, cerca però riscatto dopo un avvio di annata a dir poco complicato tra i postumi della positività al Covid che gli hanno fatto perdere il primo mese di campionato e un cambio di panchina che lo ha reso meno stabile in squadra. La prima conseguenza è stata un arretramento nelle gerarchie di formazione, tanto che in questa stagione Pulgar è partito titolare soltanto in 4 delle 14 gare fin qui disputate. Numeri distanti dall’ultima stagione al Bologna (28 presenze con 6 gol e 2 assist) e soprattutto dalla prima a Firenze nella quale è stato praticamente sempre impiegato a esclusione del match contro il Verona saltato per squalifica (in tutto sono state 37 le presenze del- l’anno scorso con 7 gol e 6 assist).
Un lento declino in panchina, probabilmente dettato dalle difficoltà della squadra nel far gioco soprattutto a centrocampo, che ha poi portato Prandelli a prendere in considerazione Borja Valero nel ruolo di regista davanti alla difesa così come avvenuto a Torino contro la Juve. Pulgar dal canto suo ha sempre garantito una buona dose di precisione sui calci piazzati e in particolare nei rigori, con score da vero e proprio cecchino (7 realizzazioni su altrettanti tentativi) ma almeno nell’attuale impianto di gioco sembra più in difficoltà di altri. Al cospetto di una squadra dinamica come quella di Mihajlovic, spesso pronta ad attaccare sulle corsie grazie agli attaccanti esterni, l’opzione di una diga in mezzo come quella del cileno è tra quelle al vaglio di Prandelli, consapevole del valore del sudamericano e dell’importanza delle prossime gare.
Anche per capire se davvero nel mercato di gennaio converrà prendere in considerazione una sua eventuale sostituzione con altri profili nonostante l’investimento di diciotto mesi fa da oltre 10 milioni di euro. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
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