La tregua, che aveva portato il neo direttore generale viola Alessandro Ferrari a firmare la nuova convenzione in cui si specificavano i tempi dei lavori per il Franchi e che sarà valida per la prossima stagione, pare già finita. E i sorrisi complici tra Commisso e Nardella di una settimana fa al Franchi in occasione della semifinale col Bruges sembrano già un ricordo. Il presidente della Fiorentina, prima di salire sull’aereo che lo riporterà a New York e pochi giorni dopo la visita del candidato del centrodestra Eike Schmidt al Viola Park, torna all’attacco.
Un affondo che a Palazzo Vecchio preferiscono per ora non commentare anche se traspare un certo stupore visto che durante la breve permanenza dell’imprenditore italo-americano gli incontri erano parsi cordiali. E invece la posizione del club viola è di tutt’altra natura visto che arriva a evocare non meglio specificate richieste danni e azioni legali. La stima del presidente viola appare quantomeno molto alta visto che il bilancio della stagione 2022-23 alla voce ricavi da biglietti e abbonamenti riportava introiti per 14,1 milioni. Di sicuro resta la distanza tra Fiorentina e Palazzo Vecchio, ribadita a un mese dalle elezioni comunali. E dopo gli inviti elettorali di Barone dello scorso dicembre: «Votate sempre i soliti e le cose non cambieranno». Lo riporta il Corriere Fiorentino.
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