Nell’edizione odierna de Il Corriere Fiorentino, dalla quale prendiamo uno stralcio, vi è un’analisi sulla sterilità dell’attacco viola forse fin troppo “Chiesa dipendente” come scritto nel titolo del quotidiano:
La Fiorentina non cresce come ci si aspetterebbe. Il pareggio contro il Cagliari, che in se stesso non è uno scandalo, ha riproposto i problemi della squadra. Il tridente d’attacco è inconsistente, o meglio lo è in due componenti:
Pjaca, che continua a deludere, e Simeone che è in un periodo grigio. In questa situazione di mediocrità offensiva la minaccia per gli avversari è rappresentata soltanto da Federico Chiesa che anche ieri ha seminato pericoli nella difesa avversaria, procurandosi il rigore per l’intervento di Barella, e sfiorando il gol nel finale. Cragno è stato molto bravo a deviare, ma la produzione offensiva del tridente è ferma agli spunti del bravissimo Chiesa.
n questo momento, pur senza drammatizzare il pareggio interno contro il Cagliari e contro il vento, il tridente offensivo corre il rischio di essere un lusso perché produce poco e nulla in fase offensiva e forse semina qualche problema in più. In avanti Chiesa non può fare tutto da solo, anche se ne ha i mezzi e la voglia. Aggiungere un uomo al centrocampo potrebbe aiutare, se le cose dovessero continuare in questo modo, che resta a mezza strada tra il promettente e il preoccupante.