C’è stato un tempo, e magari tornerà, per il calcio spettacolo. C’è stata una Fiorentina, capace di divertire e divertirsi. Ora no e, visto il momento, sarebbe difficile sperare in qualcosa di diverso. Meglio prendersi questi tre punti, quindi. Meglio apprezzare questa Fiorentina brutta, sporca e cattiva che se non altro, e forse per la prima volta quest’anno, dimostra di aver capito quale sia l’antifona.
Un bel bagno d’umiltà insomma, per trovare tre punti che in campionato mancavano dal 18 settembre e un successo in trasferta dopo oltre 200 giorni. Se sia una svolta, si vedrà. Di certo, vincere così, vale di più. Per la classifica, per il morale, e per provare, sfruttando anche le prossime due gare (con Sampdoria e
Salernitana) a tirarsi definitivamente fuori dai guai.
Cambi che hanno permesso ai viola di soffrire un po’ meno, di alzare il baricentro e di trovare un pizzico di qualità in più anche, se il conto delle occasioni, è rimasto in pari. Un paio per Jovic e, dall’altra parte, altre due grandi parate di Terracciano. Poi l’espulsione di Nikolaou, l’assalto e, al go’, il sigillo di Cabral. Un gol voluto, cercato e preso con la forza. Una rete «sporca», così come questa vittoria. Brutta, ma pesantissima. Sofferta ma, forse anche per questo, particolarmente preziosa. Lo scrive il Corriere Fiorentino.