Però, è la fragilità dimostrata ad avere lasciato il segno in negativo, specie perché inattesa. La Fiorentina non ha saputo imporsi contro avversari che le rendevano qualcosa a livello tecnico e qualitativo, oppure ha subìto gioco e situazioni contro avversari ugualmente forti o anche più forti, sempre pagando dazio sotto il profilo della personalità e dell’identità. Proprio ciò che non avresti mai detto da una squadra che ha De Gea, Gosens e Dzeko, ma anche Pongracic, Dodo, Mandragora, Gudmundsson e Kean: perché non è solo una questione di età o di partite disputate. Quando le cose vanno male, come male stanno andando in campionato, è necessario il contributo di tutti, ma di qualcuno di più e allora il portiere spagnolo, l’estero tedesco e l’attaccante bosniaco possono diventare i punti di riferimento indispensabili per la risalita, sostenendo i giovani e incentivando chi non riesce a dare quello che vorrebbe dare. Nello spogliatoio, in campo, fuori dal campo: il presupposto che trova quasi tutti d’accordo e pochissimi in disaccordo, è che la Fiorentina, questa Fiorentina, non vale i tre punti in classifica e lo zero alla voce vittorie dopo sei giornate, quindi è soprattutto una questione di sbloccare il meccanismo.
De Gea, Gosens e Dzeko (ma anche Pongracic, Dodo, Mandragora, Gudmundsson e Kean va ribadito), per motivi e percorsi differenti, chissà quanti momenti delicati in quelle duemila e più gare hanno vissuto, affrontato e risolto. Che li riguardassero individualmente o fossero legati al rendimento di squadra poco cambia: sanno come ci si comporta in frangenti del genere. Su di loro (anche su di loro), Stefano Pioli fa affidamento per consentire al gruppo di recuperare intanto autostima e consapevolezza nei propri mezzi, due caratteristiche che sembrano smarrite e sono alla base dei cattivi risultati insieme ai difetti evidenti nel gioco: e nessuno più di chi ha esperienza e attitudine può essere d’aiuto ad un allenatore per ritrovare la fiducia che non c’è. È il momento giusto per i senatori di Pioli di prendersi la scena, di ricordare e condividere i periodi complicati e le soluzioni per cancellarli: Perché tutti al Viola Park non aspettano altro che di uscirne. Lo riporta il Corriere dello Sport.