Forse è stato un urlo verso se stesso o magari un atto di ribellione per abbattere ogni possente suggestione, forse il calcio l’ha inventato il diavolo o forse c’è dell’altro, che sfugge all’umana comprensione: ma la sera in cui Mazzarri, in uno slancio d’orgoglio ha rifatto se stesso, gli dei l’hanno premiato e quel 3-0 ha le fattezze d’una speranza, magari di una vita da reinventarsi. La finale di Supercoppa del Napoli è un premio all’umiltà, al coraggio di abbandonare la pretesa di replicare un capolavoro irripetibile: e quando è finita, e l’incredulità è di chiunque, il sorriso è una carezza sull’anima. Il cholito Simeone gli impacchetta una partita disegnata perfidamente, e Alessio Zerbin lascia che adesso la valigia per Frosinone resti, con le foto della sua doppietta dentro, sul letto. E la Fiorentina, che nella propria bolla sta impazzendo, aggiunge anche Riyad alle ossessioni del passato, l’Inter e il West Ham. Lo riporta il Corriere dello Sport.
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