
(Ri) prove di 4-2-3-1, perché l’aggiustamento ha prodotto questo ritocco forse semplice, ma sostanziale ed efficace, casomai più rilevante per la scelta di associare all’1 – cioè alla punta di riferimento dell’attacco – non Jovic o Cabral, bensì Kouame che per quel ruolo è certamente adattato.
Detto che né Jovic e né Kouame in questo momento sono a Firenze in quanto impegnati rispettivamente con la Serbia e la Costa d’Avorio, e che non c’è nemmeno Barak (a sua volta con la Repubblica Ceca) che ha rappresentato il vero elemento di discontinuità giocando un po’ da interno come al solito e un po’ a sostegno dello stesso Kouame, sono prove che torneranno sicuramente utili al rientro dei vari Nazionali: la Fiorentina aveva bisogno di cambiare un po’ vestito e fisionomia come si fa quando quello che è da tempo non piace più o funziona di meno, e il restyling studiato e messo in pratica da Italiano in quattro e quattr’otto ha dato i risultati auspicati. Per questo il tecnico viola ci insisterà, con interpreti e situazioni da valutare da avversario a avversario e da esigenza a esigenza. La Fiorentina rimarrà nel segno del 4-3- 3, ché grazie a quel modulo è stata brillante e vincente in tante partite, ma una soluzione alternativa è sempre una buona garanzia: quindi, il 4-2-3-1 accompagnerà questi giorni di allenamenti verso una riproposizione che potrà essere vicina o più lontana, subito a inizio gara o a gara in corso, però Italiano intanto adesso sa di poter contare sulla “variante”. Lo scrive il Corriere dello Sport.
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