Prove di disgelo tra la Fiorentina e i procuratori di Dodo. Nelle scorse ore ci sono stati dei primi contatti chiarificatori tra le parti, cosa che non accadeva da mesi. La dirigenza viola e l’entourage del terzino brasiliano avevano praticamente tagliato i rapporti a inizio anno, vivendo un forte distacco che si è trascinato fino agli ultimi giorni. Adesso, però, qualcosa è cambiato: si è riaccesa la luce dopo tanto tempo. Non sembrava impossibile ma certamente molto difficile, tant’è vero che in estate l’ex Shakhtar Donetsk ha pensato di andarsene, sennonché le squadre più interessate – Barcellona e Milan – non si sono mai fatte avanti concretamente.
Nel dicembre del 2024 la Fiorentina pensava di aver accontentato Dodo e addirittura si considerava a un passo dal prolungamento. Tuttavia il giocatore, dopo essersiconfrontato con i suoi agenti, fece intendere a Pradè e Goretti di ritenersi quasi offeso dalla loro proposta economica. Dalle due campane trapelavano versioni contrastanti: secondo la dirigenza viola i procuratori del classe ’98 giocavano al rialzo con le commissioni, mentre da parte di Dodo si faceva passare il messaggio che l’incremento dell’ingaggio gli sarebbe stato garantito a partire dalla scadenza attuale (giugno 2027).
Tutto ciò ha portato a mesi di incomprensioni, malumori, frecciate. Il quadro attuale invece racconta di un clima sensibilmente più sereno, con i protagonisti del malinteso che si sono spiegati l’un l’altro precisando le proprie istanze. Al punto che nelle prossime settimane è previsto un incontro faccia a faccia per discutere del rinnovo in questione. Nel frattempo in campo il rendimento di Dodo è stato tutt’altro che positivo e forse una piccola parte di tante insufficienze è imputabile anche alla negatività che caratterizzava il suo rapporto con la Fiorentina. Nonostante i sorrisi e gli allenamenti sereni, avvertiva un senso di inquietudine, specie se si tiene conto dell’attaccamento che ha sempre manifestato nei confronti del club. Lo riporta il Corriere dello Sport.