
In casa viola sono tutti pronti a giurare che quella pronunciata lunedì da Rocco Commisso («Sono pronto a vendere la società a un fiorentino, se si presenterà entro sette giorni») sia solo una provocazione figlia delle critiche ricevute nell’ultimo periodo eppure Firenze, alla luce di questa uscita (non la prima sul tema), da giorni si sta interrogando su quello che potrebbe essere il reale intendimento di mister Mediacom, che più di una volta nell’ultimo mese è sceso in campo per fare da scudo a club e squadra contro i giudizi arrivati dall’esterno.
La sensazione nel tifo è che a lungo andare il malumore del patron possa sfociare in un disimpegno a livello affettivo ed economico, che costringerebbe la Fiorentina a rivedere il proprio progetto di crescita e, probabilmente, a dover fare i conti in un futuro non troppo lontano con un nuovo proprietario. Una prospettiva, questa, che Commisso anche due giorni fa ha negato ma che tanti continuano a evocare, visto che il motivo scatenante che portò nel 2019 i Della Valle a passare di mano fu proprio una forte ondata di contestazione della piazza. Lo scrive il Corriere dello Sport.