Il giornalista de La Nazione, Stefano Cecchi, ha parlato della prestazione della Fiorentina nel derby dell’Arno, soffermandosi sui problemi che emergono in casa viola in questa fase di campionato. Le sue parole ai microfoni di Radio Bruno, durante il Pentasport:
“Se il problema fosse solo una componente, sarebbe facile. Italiano è sprofondato in quel pozzo di niente di calcio. Il problema non è se Beltran gioca più avanti di dieci metri o no, ma il problema è che la Fiorentina ha smarrito la sua forza. La Fiorentina non ha una rosa straordinaria, la Fiorentina navigava anche oltre grazie l’entusiasmo. Il carburante del calcio ti fa andare oltre, come sta facendo il Bologna. il Bologna è una bella squadra, ma in questo momento ha un entusiasmo che ti fa andare oltre, battendo anche la Lazio che è più forte. Noi conquistiamo due finali di coppa ed il gestore della pompa di benzina si chiamava Vincenzo Italiano. La forza di Italiano era quella di convincere Mandragora di turno o un Odriozola di turno. Complessivamente, questo carburante buono ti portava a fare cose più alte. Noi pensavamo che la Fiorentina avesse bisogno di un regista, ma non è l’uomo o l’assetto, ma si è persa la convinzione che ha smarrito anche Italiano. Ma Italiano cos’è in questo momento? Un uomo dentro un progetto o è una componente isolata? È una squadra impiombata da una perdita di convinzione. Italiano è colpevole? Certo, ma pensare che sia l’unico colpevole è un errore. Sono successe un po’ di cose in questo mese e mezzo. Quella dimensione che fa la differenza in una squadra è la compattezza. Ricordate Paulo Sosa? A fine gennaio quella squadra era compatta, ma dopo il mercato succede qualcosa. Quando prendi uno come Benalouane porti incertezza. Belotti e Faraoni sono buoni colpi, ma il punto è il messaggio che mandi anche attraverso il mercato. Non c’è stata quella voglia di dare carburante ad una squadra già in riserva. Se in quest’ambiente si è perso questo tocco magico. saresti affondato anche con Gudmundsson. Italiano non riesce a dare quel tocco magico che ha dato negli anni scorsi. Pensare che le idee di calcio possano compensare le capacità tecniche è una meravigliosa suggestione, ma non è così. Io quattro giornate fa davo l’Empoli per spacciato, ad esempio, ma quando arriva Nicola in panchina è cambiato totalmente, ma in questo momento è battezzata da un ‘io ci credo'”.
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