
Secondo Marco Casamonti, architetto, scrive il Corriere dello Sport: “Per due stadi dedicati a giovani e bambini la legge impone gli stessi paletti di San Siro e dell’Olimpico. Parliamo di normative vetuste che non aiutano chi ha visione e decide di investire, come Commisso e la Fiorentina. Volevamo due mini-stadi senza barriere(…). Non è stato possibile e quindi abbiamo rinunciato alla deroga che avrebbe ulteriormente allungato i tempi, tornando al progetto tradizionale”. La Fiorentina, come riporta il giornale, è stata così costretta ad alzare le recinzioni, a modificare la viabilità ed a proteggere i vetri del ristorante che si trova al livello del terreno di gioco. Il club a luglio si sarebbe adeguato a una serie di richieste ma, a fronte di nuove indicazioni da soddisfare, ora si sente preso in giro. “Tutto questo va in controtendenza anche rispetto alle normative UEFA, che puntano invece ad un calcio senza barriere” -ha affermato anche il dg della Fiorentina Joe Barone.