Tanti ex calciatori viola – fra i quali Antognoni, Di Chiara, Carobbi, Malusci e Pioli – si sono recati a Palazzo Vecchio per assistere alla presentazione dl libro “Una vita in gioco”, scritto da Chantal Borgonovo e e Mapi Danna.
Queste le parole di Stefano Carobbi: “Ricordo Stefano come un amico sincero e vero, tra Firenze e Milano abbiamo passato delle annate indimenticabili. Nell’anno con lui e Roberto ci siamo veramente divertiti ed abbiamo scoperto che con queste amicizie una squadra può arrivare a fare cose incredibili”.
Prosegue sul prossimo impegno di campionato: “La Fiorentina è abituata a darci delle soddisfazioni contro la Juventus, l’ultima è stata quel 4-2 che rimarrà nella storia. Speriamo anche per i giocatori, per l’entusiasmo che manca, per riavvicinare la proprietà alla città, guardiamo di fare un buon risultato per ricompattarci un po’”.
Si sofferma sulla sfida contro i bianconeri: “L’arma su cui puntare? Non abbiamo nulla da perdere, siamo una squadra giovane. La Fiorentina deve avere entusiasmo e si deve divertire in campo, non deve iniziare a pensare ad obiettivi o altro altrimenti cade sempre nel tranello. Venerdì abbiamo la partita importante contro il nemico numero uno, vediamo di portarla in fondo”.
E su Federico Chiesa:” Chiesa? Ha fatto un gol bellissimo, da grande campione. È stato molto freddo anche se alla fine ho temuto andasse fuori. Il suo valore? Difficile fare un prezzo ma per la Fiorentina è inestimabile, senza di lui è difficile costruire un futuro. Speriamo resti sempre con i colori viola perché potrebbe essere un viatico per portare la Fiorentina a quei livelli che il tifoso cerca”.
Spende alcune parle anche per la società: “Il rapporto tra i Della Valle e la piazza di Firenze? Ci sono tutti i presupposti perché, a parte tutte le critiche che si possono fare, hanno reso una società sana anche se al tifoso importa il giusto, ma penso che pian piano la proprietà abbia testa e progetti per portare la Fiorentina dove gli compete”.
Conclude sul mercato di gennaio: “Babacar-Falcinelli? Babacar l’ho avuto da piccolino, ero contento perché aveva grosse potenzialità ma se in tre anni tre allenatori diversi non lo fanno giocare qualcosa da limare ce l’ha anche lui”.