sopravviveremo anche questa volta
Nell’anno 89/90 diventai tifoso della Fiorentina, grazie a Baggio. Il racconto del come e del quando lo ho ampiamente scritto (qui) quando Diego Armando Maradona ci lasciò. Mio padre mi disse che se la Fiorentina avesse venduto Baggio, il mio amore per la Fiorentina si sarebbe dissolto. Quasi come un profeta pessimista, mio padre aveva ragione, non sul fatto che mi sarei disinnamorato della Fiorentina ma sul fatto che Baggio avrebbe lasciato Firenze. Mi innamorai della Fiorentina e di Baggio a settembre del 1989, nell’estate del 1990 Baggio venne venduto a quella squadra li.
Piansi parecchio, è in assoluto il momento in cui ho pianto di più per questa squadra. Quando andò via Batistuta piansi lo stesso, ma non allo stesso modo di quando andò via Baggio, per un semplice motivo, ci ero già passato. Scoprii in fretta che il calcio stava cambiando e le belle storie del passato si stavano pian piano sbiadendo. Ricordo pochi esempi di bandiere della mia adolescenza. Maldini, Baresi, Totti, Giannini etc. Ma già in quegli anni la Lazio di Cragnotti stava mietendo vittime tra i tifosi, comprando tutte le stelle delle altre squadre, così come il Milan di Berlusconi e l’Inter di Moratti. Noi con Vittorio tenevamo duro e riuscivamo a mantenere Batistuta ogni anno, promettendogli sempre nuovi acquisti per la Fiorentina e rinnovi sempre più milionari allo stesso Gabriel. Comprammo tanti di quei campioni che nell’anno calcistico 98/99 stavamo per vincere uno scudetto, che non arrivò perché Edmundo doveva andare al carnevale e Gabriel si fece male proprio contro il Milan. Ecco anche li piansi e di molto come direbbero a Firenze.
Quando Batistuta segno il suo primo gol da ex piansi insieme a lui, così come piansi quando la società falli e ci ritrovammo in Serie C2 senza più il nostro nome, e con un identità smarrita.
Florentia Viola, ma che è un nome di una squadra di Pallanuoto? E la maglia? Niente colore viola, la prima era diventata bianca con le bande viola e la seconda rosso pomodoro! E così ci ritrovammo ad avere come rivale la Sangiovannese di Ciccio Baiano. Che fine, da uno scudetto sfiorato, passando per una coppa Italia vinta contro il Parma, eravamo diventati la rivale della Sangiovannese, con tutto il rispetto della compagine Toscana.
Dopo essere tornati in serie A e di nuovo con il nostro nome ed i nostri colori, abbiamo vissuto momenti di gioia ma pur sempre senza glorie. Ma soprattutto con trasferimenti mal digeriti. Felipe Melo, Montolivo nel giardino di casa mia, Neto, Cerci e la fidanzata che andavano nel calcio che conta, Jovetic che va, Mario Gomez che arriva, e così dicendo arrivando a vendere Cuadrado al Chelsea in modalità fake, solo per farlo accasare pochi mesi più tardi sempre a loro, ai maledetti strisciati.
E mica è finita. Dopo Baggio e Batistuta, io come un po’ tutti i tifosi, ci siamo scelti negli anni sempre un beniamino, un giocatore secondo le nostre idee, imprescindibile. Così, agli albori del nuovo ciclo Montelliano avevo lanciato un hashtag sui social: #Iostoconberna
Copertina facebook con lui che batte un angolo ed amore solo per lui. Lui contraccambia il nostro amore è rilascia parole di fedeltà e di amore: “ Io alla Juve, mai, sono cresciuto nel vivaio della Fiorentina come potrei mai fare una cosa del genere” .
Tre mesi più tardi da queste dichiarazioni, prima pagina di non so quale fazioso giornaletto: “Bernardeschi alla Juve” . Non piango e penso: “vabbè chi se ne frega, abbiamo l’altro Federico, Chiesa che è pure più forte!” Due o tre anni e parte anche Chiesa, destinazione ? Sempre la stessa, Torino, sponda bianconera.
Ora sommando tutte queste esperienze in negativo, viene fuori una semplice cosa: Possiamo farci rovinare la vita ed il fegato da tutti questi trasferimenti a tradimento? Possiamo ancora piangere per un calcio malato come quello di oggi? Ma soprattutto come possiamo pretendere che un nostro figlio, segua la nostra fede calcistica con tutte le cose che capitano alla nostra squadra? Vlahovic è solo l’ultimo di una marea di tradimenti, è una goccia nell’oceano delle nostre sofferenze viola.
Questa lunghissima prefazione andava fatta, per spiegare al tizio serbo quanto segue.
“Caro Dusan come hai potuto leggere sopra ho pianto già troppo per la mia squadra, per te non verserò nemmeno una lacrima. Le lacrime si versano per gli uomini veri, tra te ed il tuo procuratore non fate nemmeno mezzo uomo. Volevi vincere? E che ci vai a fare a Torino, non vinceranno niente nemmeno loro, tranne qualche campionato (il nostro) che al momento attuale è il più scadente in Europa. Volevi andare anche tu nel calcio che conta come Cerci? Bhe ti sceglievi il Real Madrid, che è la squadra migliore del pianeta per trofei vinti. Invece no, dovevi andare proprio lì, per umiliarci, per sfotterci per farci sentire piccini. Guarda credimi, a noi di te non ci importa proprio, abbiamo visto passare di tutto a Firenze, campioni ed uomini veri, di gente come te non ne vogliamo più, sei il peggiore esempio da dare ad un figlio.
Un figlio, così come ti aveva accolto Firenze, ma tu l’hai tradita, e da traditore verrai trattato. Non sarà più facile per te tornare in riva all’Arno, perché riceverai solo fischi e pernacchie ed è quello che meriti, un soggiorno infelice. DV7, DV9 DVSta ceppa, ormai non siete più uomini, siete diventati delle sigle voi calciatori, e così andrete trattati come delle sigle, acronimi di un calcio malato, che a causa vostra sta allontanando i nostri figli dal colore viola.
La Fiorentina è uno state of mind, non vinciamo tanto, anzi vinciamo pochissimo. La nostra storia è fatta più di sofferenze che di gioie, ma fin quando queste riguardano il campo, le sopportiamo seppur con una tristezza nel cuore. Ma se queste sofferenze devono arrivare da un trasferimento di una bambino viziato, poca importa, per quello, ci abbiamo fatto il callo. Quindi Dusan, te lo dico dal profondo del cuore, io la tua mancanza non la sentirò, perché io mi affeziono agli uomini e tu, tutto sei fuorché un uomo! Farò volentieri a meno della tua misera figura. Ah dimenticavo, di seguito l’elenco di quelli che come te hanno deciso di andare altrove, in modi pochi puliti:
Montolivo: In tribuna al Milan, mondiale perso per un infortunio, ha finito la carriera senza che nessuno se ne accorgesse.
Neto: Panchinaro ovunque.
Bernardeschi: Chiedilo a lui, ora che siete vicini.
Cerci: è andato nel calcio che conta, peccato che lui sia solo una mezza briscola.
To be continued…
Per quanto riguarda la società: Sicuramente hanno ottenuto il massimo di quello che potevano ottenere, ma se sapevano già tutto, visto che queste trattative non si possono fare in una notte, non era meglio fare meno dichiarazioni anti Juve?
Detto questo, #Iostoconrocco sperando di non aver sbagliato l’ennesimo hashtag, e rimetterci, come sempre, il cuore ed il fegato!
Lo scugnizzo viola
RETROSCENA VLAHOVIC, HA CHIAMATO PRANDELLI NEL VIAGGIO VERSO TORINO, PAROLE DI RINGRAZIAMENTO