“Ovunque tu sarai, un coro sentirai: Astori vive con noi!”
Caro Davide, grazie. Grazie per avermi ancora una volta insegnato che la vita è un dono prezioso.
È straziante, in questi casi una parola è poca e due sono troppe… Ma da stamattina non ci voglio ancora credere… Averti visto con il tuo sorriso contagioso nei meandri del Franchi è stato veramente un regalo. Eppure quante volte mi sono permesso di dire: “Ma come mai non tira mai una pedata? Quel ragazzo è un santo!” E Dio solo sa quanto avessi ragione.
Il cordoglio di tutti è la testimonianza della meravigliosa persona che eri e che continuerai ad essere, in un’altra dimensione ahimè. Inutile dire che proteggere la tua compagna e la tua bambina sarà ciò che dovrai fare. Un compito meno impegnativo rispetto alla porta Viola che a spada tratta hai difeso fino a ieri.
Mi consola pensare che l’ultima partita giocata è stata vinta. Mi consola pensare che non hai sofferto nella notte. E pensare che avresti rinnovato “a vita” parola di Andrea Della Valle. Ti saresti legato a noi “per sempre” a livello calcistico ed invece lo farai con i nostri cuori.
Lasci un vuoto enorme, dentro me è dentro noi tifosi tutti.
Firenze non ti dimenticherà mai, ne sono sicuro.
Ritirate la 13, intitolate il nuovo stadio a Davide, è Firenze che ve lo chiede.
Gabriele Caldieron