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CARO ACCIUGA, STAVOLTA HAI SBAGLIATO: FIRENZE NON E’ COME TUTTE LE ALTRE. L’EDITORIALE DI STEFANO BORGI.

Firenze, stadio Artemio Franchi, 15.01.2017, Fiorentina-Juventus, Foto Fiorenzo Sernacchioli. Copyright Labaroviola.com

Editoriali

CARO ACCIUGA, STAVOLTA HAI SBAGLIATO: FIRENZE NON E’ COME TUTTE LE ALTRE. L’EDITORIALE DI STEFANO BORGI.

Stefano Borgi

6 Ottobre · 00:24

Aggiornamento: 6 Ottobre 2018 · 00:27

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Cominciamo con gli “outing”. O per dirla in italiano, con le ammissioni non richieste: Massimiliano Allegri, per gli amici “Acciuga”, ha ragione. O meglio… non ha torto. Cioè, la Juventus gioca per vincere, la Fiorentina no. La Juventus vuole vincere scudetto, Champions e coppa Italia, la Fiorentina (per bocca del suo patron) ha come obiettivo il settimo posto. La differenza è evidente, e dobbiamo riconoscerla. Secondo outing: Federico Bernardeschi (oggetto della discordia) nella Fiorentina era la prima donna, aveva libertà di movimento (almeno parziale), poteva concedersi pause e qualche errore. Magari veniali, ma pur sempre errori. Ecco… Federico Bernardeschi nella Juventus, tutto questo, non può più farlo. Bernardeschi nella Juventus deve giocare ogni pallone come fosse l’ultimo della carriera, obbedire a severi ordini di scuderia, non può ribellarsi a dettami tattici e comportamentali. Di nessun tipo. Pena la panchina, e poi la tribuna. Se avesse fatto lo stesso nella Fiorentina? Al massimo un buffetto, una reprimenda, e la domenica dopo… subito in campo. E con una giocata, con un gol, si risolveva la questione. Questo per dire che, Massimiliano Allegri (detto Acciuga), non ha detto il falso: “Caro Bernardeschi, non sei più alla Fiorentina. Alla Juve non puoi sbagliare”. Come dire, qua si fa calcio sul serio… non come da altre parti.

Però, c’è un però… L’errore più grande sta proprio qui. E’ indubbio che la Juventus sia una realtà diversa rispetto alla Fiorentina. Che le pressioni siano diverse, le aspettative siano diverse, le responsabilità siano diverse… Anche solo per il titolo quotato in borsa, per il merchandising che il marchio Juve si porta dietro. Fra Torino e Firenze è tutto diverso. Lo sa Bernardeschi e lo sanno anche i tifosi viola. Ma caro Acciuga, non puoi dire: qui non sei alla Fiorentina… perchè questo va oltre. Questo è offensivo. E’ lesivo e denigratorio. Che significa? Che alla Fiorentina sono dilettanti? Che Pioli fa calcio peggio di te? Che la Fiorentina come società è inferiore come blasone, dignità, organizzazione? Caro Acciuga, che vuol dire: “Non sei alla Fiorentina?” Abbiamo sentito la tua spiegazione oggi in conferenza stampa: “Ho citato la Fiorentina come avrei citato altre squadre. Del resto Bernardeschi viene da lì…” E allora? Non era meglio dire: ho sbagliato, non dovevo nominare la Fiorentina? Non era difficile. E ci spiace che molti (presunti) tifosi viola, alle varie radio, sui social, ti abbiano tirato la volata, giustificando l’uscita infelice, prendendo a pretesto il tutto per attaccare i Della Valle. E di conseguenza la Fiorentina. “Allegri ha ragione, oramai siamo ridotti così: la gente ci prende in giro e ci indica come esempio negativo”. Bene, Allegri la pensi come vuole, ma non si permetta di apostrofare (apertis verbis) la Fiorentina, Pioli, i Della Valle, i propri tifosi, come una piazza dove non si fa calcio. E dove non si sa fare calcio. Sopratutto, una piazza dove il calcio è meno importante che alla Juventus. A Firenze il calcio è sport, ideale, appartenenza. Alla Juventus è business, interesse, potere. Comunque caro Acciuga, pensandoci bene hai ragione: Bernardeschi non è più alla Fiorentina. E lasciatelo dire… per fortuna.

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