Siamo ai giorni dell’offerta finale, al Chiesa-day. Commisso ha già detto e ridetto che vuole Chiesa nella sua squadra, dal mondo Juve pare che la pressione sul ragazzo si sia affievolita, ma resta sempre il problema più importante: convincere Federico a restare «felice» pronto a firmare un contratto nuovo, lungo fino al 2024. Il patron viola non ha usato condizionale, per lui Chiesa è indispensabile e non vede Fiorentina senza il suo gioiello.
Teoricamente il discorso è chiuso, ma non è esattamente così, perchè Commisso non può permettersi di andare avanti con il solo contratto in essere. Federico è pronto a restare, senza chiedere niente, senza pretendere, ma se non firma fra un anno ne avrà solo due anni di legame con la Fiorentina, una spada di Damocle sulla testa dei viola. Chiesa sa benissimo che se ceduto troverebbe un club, la Juve comunque è sempre lì, pronta a dargli uno stipendio da 10 milioni lordi a stagione e per cinque anni e una squadra con la quale provare a vincere campionato e Champions.
Ed è su questo terreno che Commisso deve provare a convincere e accontentare Chiesa. Non bastano, anche se interessanti, le promesse di centralità nel gruppo, di gestione del diritto di immagine, occorre di più e adesso arriverà l’offerta tanto aspettata.
La Fiorentina non può certo pareggiare l’offerta economica e neppure promettere di accontentare la giusta ambizione sportiva di Federico, ma proverà a rilanciarsi, almeno fin oltre metà strada. In queste ore arriverà a New York anche Daniele Pradè e si par lerà del possibile nuovo contratto per Chiesa. Praticamente il doppio di quanto sta percependo attualmente. Fino a oltre tre milioni di euro netti, quindici nei cinque anni del possibile nuovo contratto, ovvero trenta milioni lordi.
Commisso prometterà a Federico la fascia di capitano, un super sponsor come testimonial sul terreno statuniten se e l’impegno, appunto con Pradè a costruire in questi anni una Fiorentina europea, ovvero capace di arrivare a giocare in Coppa.
Corriere dello Sport