Come riportato da Il Corriere Fiorentino nell’edizione odierna, nell’articolo di Tommaso Loreto dalla quale citiamo uno stralcio, il tridente offensivo composto da Chiesa Simeone e Pjaca attualmente è più una zavorra che un punto di forza…
Doveva essere il punto di forza di questa squadra, invece il tridente offensivo si sta trasformando in una zavorra che i viola non riescono a scrollarsi di dosso nelle gare in trasferta. Anche a Roma, al cospetto di una Lazio che fa poco per vincere, il terzetto di attaccanti continua a soffrire, a stentare, con il solo Chiesa che almeno nel secondo tempo è riuscito a scuotersi da un’eccessiva apatia. Tra i tre è soprattutto Pjaca che sta deludendo di più, fosse solo per l’attesa delle sue giocate che ormai prosegue da due mesi. Se l’intento del lungo inseguimento estivo
era quello di aggiungere pericolosità e imprevedibilità, gol e assist, per il momento il bilancio appare in negativo. Con un solo gol e un solo assist all’attivo, entrambi realizzati in casa contro la Spal, Pjaca fatica a essere incisivo, ma soprattutto a rendersi pericoloso per tutto l’arco dei novanta minuti.
Nel secondo tempo, Pjaca non si è praticamente visto. «Oggi ha fatto meglio di domenica scorsa quando non era in partita ha commentato Pioli è stato sicuramente più vivo, rimanendo più a lungo nel vivo del gioco, ma è chiaro che da un giocatore della sua qualità ci si aspetta sempre la giocata. La condizione fisica ormai è buona, serve trovare condizioni migliori a livello mentale, perché anche io mi aspetto di più».
Non un problema di gambe che non girano, insomma, semmai uno scatto psicologico che ancora manca. Che sia per il bisogno di lasciarsi davvero alle spalle gli ultimi anni condizionati dall’infortunio o per altro, resta il fatto che Pjaca ancora non sembra lui. Il croato mostra problemi di convinzione: non si arrabbia se sbaglia, non si propone nel vivo del gioco. Anzi.
Il suo atteggiamento rischia di condizionare tutto il tridente d’attacco, contagiando pure Simeone e Chiesa che (pur con rendimenti diversi) continuano a dialogare poco con il pallone senza riuscire a disegnare sul campo (con o senza palla) veri attacchi di squadra su tutto questo Pioli dovrà lavorare…