Mario Balotelli e la Nazionale italiana di calcio è un binomio che ha sempre fatto parlare di sé. Le immagini di Euro 2012 con SuperMario protagonista sono forse uno dei rimpianti più grossi del calcio azzurro del nuovo secolo, ma anche dalla parte del giocatore c’è la sofferenza per un percorso che non è stato come immaginato: “Non la guardo più, mi fa troppo male non esserci. Qualcuno non mi ha voluto più”.
Oggi Balotelli è tornato a giocare in Turchia con l’Adanaspor dove ha vissuto la pagina più importante della seconda parte di carriera, quella in giro per l’Europa. Segnando spesso e facendo parlare di sé altrettanto, ma senza mai conquistarsi un posto a Coverciano con la maglia dell’Italia:
“Ci sono stati dei momenti in cui ho odiato le persone che lavoravano nella Nazionale. Onestamente non guardo le partite dell’Italia, sto troppo male perché vorrei giocarle io. A Mancini devo tanto, come lui deve tanto a me, ma la sofferenza più grande è stata Italia-Macedonia del Nord, non credo di aver recuperato da quel dispiacere”.
I comportamenti sopra le righe e un rendimento incostante lo hanno allontanato dal giro della nazionale, ma secondo Balotelli c’è di più: “Mi sono preso anche la responsabilità del fatto che l’Italia non sia andata ai Mondiali anche senza esserne parte perché alcuni senatori non hanno avuto il coraggio di metterci la faccia. Mancini disse che la mia convocazione era quasi sicura dopo lo stage, poi dopo non avermi convocato non mi ha più risposto al telefono e non mi ha dato spiegazioni. Magari alcuni giocatori non volevano Balotelli, sicuramente non è stata una scelta sua e lo penso al 100%. Qualcuno ai piani alti, o tra i giocatori stessi, non mi voleva più”.
La maglia azzurra non l’ha più indossata, ma Balotelli non molla: “Ho pensato di dare l’addio alla Nazionale dopo quel fatto – ha ricordato Mario -, ma a livello di qualità non ce n’è uno come me e non mollerò mai per l’Italia. Mi andrebbe bene anche non essere titolare, ma so che nessuno può fare la differenza più di me anche entrando alla fine”. Il nuovo corso vede Luciano Spalletti ct: “Lui è l’allenatore idoneo, ma non ha molto tempo per trasmettere le sue idee”
Infine l’attaccante ex tra le altre di Inter e Milan ha parlato dei suoi comportamenti in carriera: “Non ho mai fatto la vittima – ha ricordato -, mi sono sempre assunto le mie responsabilità prendendo anche quelle che non avevo con la Nazionale. Non ho fatto più errori di altri e non capisco questa brutta etichetta su di me.
Io in Nazionale divento un altro giocatore. A livello di qualità non c’è nessuno come me in Italia. Anch’io farei giocare Scamacca titolare, ma nessuno può fare la differenza più di me negli ultimi 15 minuti di una partita. Impazzisco quando mi si dice che non mi interessa l’Italia, io con l’Italia mi sono preso colpe che non avevo, io amo la Nazionale. Io dopo la mancata convocazione contro la Macedonia mi ero detto di non andare più. Poi ragionandoci bene ho capito che non si può dire no all’Italia”.