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Commisso: “Grazie a chi ha donato anche 10 euro. La città si è stretta per il bene comune..”

Firenze, stadio Artemio Franchi, 08.02.2020, Fiorentina-Atalanta, Foto Fiorenzo Sernacchioli. Copyright Labaroviola.com

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Commisso: “Grazie a chi ha donato anche 10 euro. La città si è stretta per il bene comune..”

Redazione

20 Marzo · 15:14

Aggiornamento: 20 Marzo 2020 · 15:14

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Il presidente della Fiorentina Rocco Commisso, nell’ambito della promozione della raccolta fondi “Forza e cuore” voluta dal club viola per combattere la diffusione del Coronavirus e a favore degli ospedali fiorentini di Careggi e di Santa Maria Nuova, è tornato a parlare all’emittente Lady Radio per fare il punto della situazione, soffermandosi poi su altri temi. Ecco le sue parole: “Iniziamo con le cose buone, facendo gli auguri a Daniele Pradè e Joe Barone: “sono sempre al lavoro e stanno lavorando come pazzi”.

Sull’iniziativa “Forza e cuore”. Dovevamo trovare in qualcosa che aiutasse la città di Firenze intera. La risposta non è mancata. Ci hanno raggiunto oltre 1100 donatori, adulti e giovanissimi e li voglio ringraziareuno a uno, anche chi dona 10-20 euro. Un grazie anche ai nostri giocatori, a Ceccherini, a Venuti, a Kouame, a Dragowski e Ribery che hanno donato tutti: grazie in particolare a Franck che purtroppo si è fatto male ma ha fatto un grande dono. Adesso sta lavorando per tornare presto in campo. Per me quesi 10-20 euro che arrivano sono importantissimi: la famiglia della Fiorentina sta aiutando la sua squadra e la sua città perché tutti sanno che il nostro momento non è bello. Vlahovic, Pezzella e Cutrone stanno bene: non tutti però hanno fatto i tamponi, anche all’interno della Fiorentina, ma per quello che sappiamo noi questi giocatori stanno bene e non hanno febbre. Abbiamo un dipendete ricoverato a Careggi, un altro a Torregalli e un altro a Ponte a Niccheri. Voglio mandare anche un messaggio al dottor Luca Pengue che mi diede una mano quando mi sentii male: ero quasi svenuto e il primo a soccorrermi fu lui. Ora il dottore è a casa, è tornato dalla sua famiglia: è isolato, ma almeno è a casa. C’è la figlia di un nostro fisioterapista che è nata a febbraio e ora è ricoverata al Mayer: gli faccio un augurio speciale”.

Sulla situazione negli Usa: “Io sto chiuso in casa da alcuni giorni ma ci sono aree vicino alla mia città che sono state contagiate. Ci sono tanti positivi in un paese anche vicino agli uffici di Mediacom. Ci sono molti più casi di ieri ma mai quanti in Italia per ora. L’Italia è il centro del problema: mi dispiace tantissimo, dobbiamo andare avanti e sconfiggere questa malattia. Adesso state tutti a casa e se potete contribuite ai medici in prima linea, che sono i veri eroi di questa situazione. Abbiamo superato 500mila euro in meno di 72 ore ma continueremo la nostra raccolta fondi: aiutateci da Firenze, per quanto potete. Vedete quante persone sono state vittima di questa epidemia”.

Sul ruolo dell’Italia in questa epidemia: “Io mi sono sempre sentito italiano e vendendo dal sud sono sempre stato discriminato. Noi però abbiamo vinto la nostra guerra con il lavoro, dimostrando quello che sapevamo fare. L’uomo più rispettato d’America è l’immunologo Anthony Fauci, che ha oltre 80 anni ed è di origine siciliana. Sapete quanto affetto gli italo-americani hanno per l’Italia. Quando sono arrivato a Firenze le prima cosa che dissi a tutti i dipendenti fu: “Io mi prendo cura di voi, voi vi prendete cura di me”. Ecco, con il risultato della mia raccolta state vedendo gli effetti di questo pensiero. Io ho una grande responsabilità sulla Fiorentina, dove ci sono oltre 500 persone che lavorano qui”.

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