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Dabo: “Qui sto bene anche se gioco poco, quando entro cerco di dare sempre il massimo”

Firenze, stadio Franchi, 20.01.2019, Fiorentina-Sampdoria, foto Fiorenzo Sernacchioli. Copyright Labaroviola.com,

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Dabo: “Qui sto bene anche se gioco poco, quando entro cerco di dare sempre il massimo”

Redazione

20 Febbraio · 19:25

Aggiornamento: 20 Febbraio 2019 · 19:25

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Bryan Dabo, centrocampista francese della Fiorentina, ha parlato ai microfoni di Radio Bruno Toscana riguardo la possibilità che ha avuto di andare via a Gennaio e dell’episodio del rigore di Chiesa. Ecco quanto detto:

“I tifosi mi hanno portato un regalo per i miei 27 anni, e mi fa piacere, anche se ho fatto finta di farne 19 (ride, ndr). Ho imparato subito l’italiano perché credo sia importante conoscere la lingua per poter parlare con tutti. Sento l’affetto dei tifosi e all’inizio è stata una sorpresa, il feeling con loro è davvero ottimo. Quando non sono in campo mi piace scherzare ma quando entro in campo penso solo e soltanto a giocare. Penso a spaccare tutto, quando entro. Il gol contro l’Empoli? Il momento più bello della stagione per me, la partita che ho sentito di più invece è stata quella contro la Sampdoria perché abbiamo dovuto giocare in dieci per molto tempo. Io vorrei giocare sempre ma ho grande rispetto per tutti, compreso l’allenatore, che deve fare delle scelte. La posizione di esterno contro il Napoli? A me va bene qualsiasi ruolo, darò sempre il massimo. Magari gioco meno, ma l’importante è dare tutto quando hai la possibilità. Nel mercato di gennaio avevo quattro-cinque opzioni, per andare sia in Francia che altrove, ma ho parlato con il mister dicendo che volevo restare, anche se altrove avrei potuto giocare di più ma mi trovo davvero bene qui. E non sono bugiardo nel dirlo: se qualcosa non mi torna lo dico. La settimana prossima? Sarà molto importante ma dobbiamo pensare partita per partita, prima proveremo a battere l’Inter e poi anche all’Atalanta. Sarebbe sbagliato non voler fare una grande partita con l’Inter. Tutti noi vogliamo andare avanti in Coppa Italia. Per vincere una competizione serve un grande lavoro dall’inizio alla fine, serve continuità. Titolo a Montpellier? Non giocavo perché avevo 18 anni ma ero sempre con loro e ho capito lo spirito giusto per vincere. L’episodio arbitrale di Ferrara? Io mi stavo riscaldando quindi ho visto il fallo su Chiesa da pochi metri, ho visto subito che era rigore e l’ho detto ad un giocatore della SPAL che si stava riscaldando vicino a me, anche lui era d’accordo e mi ha detto “se Chiesa si butta per terra è rigore”, io gli ho risposto “Federico non si butta per terra, prova a restare in piedi in ogni modo, altrimenti la gente lo critica”. Sono tornato in panchina e ho detto a tutti che era rigore, quando ho visto l’arbitro che andava al VAR ho detto “sono sicuro, darà rigore”, qualcuno mi ha guardato in modo strano e mi ha detto “che dici Bryan?”. Vero: è passato molto tempo dal gol annullato al rigore, ma l’arbitro ha fatto bene. Se noi vediamo le immagini nel post-partita e non ha fischiato, diremo tutti che l’arbitro è stato scarso”.

 

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