Giorgio Galanti è uno tra i pochissimi sopravvissuti al fallimento targato Vittorio Cecchi Gori. Una presenza fissa che ha percorso così tanta strada insieme alla Fiorentina da essere premiato in campo lo scorso anno dalla stessa società nell’ambito dei festeggiamenti peri 90 anni di storia viola.
D’altronde sarebbe stato difficile fare altrimenti visto che il Prof ha iniziato a fre quentare lo spogliatoio del Franchi nella stagione ‘92/’93 in qualità di responsabile dello staff medico. Insieme al dottor Marcello Manzuoli ha curato i muscoli (e le martoriate caviglie) di Batistuta, Rui Costa e di quella squadra che con Ranieri conquistò Coppa Italia e Supercoppa e con Trapattoni arrivò a lottare per lo scudetto.
Sciarpe dai colori sgargianti sempre al collo, elegantissimo anche a bordo campo, quando al Franchi gioca la Fiorentina non manca mai. Non sugli spalti, ma a bordo campo, generalmente dietro la porta lato Ferrovia, non sia mai che dovesse servire la sua esperienza dopo quasi trent’anni nel mondo del calcio.
Certo, dal 2004/2005 non è più ufficialmente nell’organigramma viola e negli almanacchi Panini perché incompatibile con la sua carica di primario a Careggi. Il suo ruolo allora è stato trasformato in consulente esterno per la ricerca scientifica e i rapporti della Fiorentina con l’Università.
Una qualifica lunghissima ma nella sostanza il suo ruolo è rimasto da sempre quello sempre: coordinatore e supervisore di tutte le questioni sanitarie dei viola. Docente a contratto di medicina interna all’Università di Firenze, cardiologo, direttore di medicina dello sport a Careggi, «il Prof» negli ultimi anni ha contribuito alla nascita di Torsade, e nel 2013 è stato responsabile della sanità durante i Mondiali di Ciclismo che si sono svolti a Firenze.
Corriere fiorentino