Francesco Flachi, ex giocatore della Fiorentina, ha parlato a Radio Bruno della situazione in casa viola post Dinamo Kiev e alla vigilia della gara contro il Verona, queste le sue parole:
«La paura, prima di partite come quella di domani, è normale viverla. Ma noi calciatori sappiamo anche di avere la possibilità di cambiare il nostro destino. Quando percepisci il trasporto dei tifosi, dovrebbe scattare qualcosa a livello di orgoglio personale. La gara di giovedì, però, non mi ha trasmesso sensazioni positive: non ho visto la volontà di invertire la rotta. Ho sentito le solite frasi di circostanza, senza alcun vero coinvolgimento emotivo. È chiaro che non sia semplice giocare in un contesto del genere, ma ora è il momento di tirare fuori l’orgoglio.
Il ritiro sarebbe dovuto arrivare molto prima, invece si è ridotto a una sola giornata. Spero di sbagliarmi, ma continuo a vedere sempre lo stesso atteggiamento. E va detto anche che la Dinamo Kiev è una squadra che, per valore, sarebbe di bassa classifica in Serie B italiana. Alla Sampdoria eravamo noi giocatori a chiedere all’allenatore di andare in ritiro; a Firenze, invece, nessuno prende posizione. La mentalità di molti calciatori moderni è sbagliata: si pensa che vada sempre tutto bene. Anche i contratti molto elevati non aiutano, soprattutto se rapportati al reale livello di alcuni giocatori della rosa viola».
