Entra Gud e la Fiorentina si riaccende. Vanoli insomma, cambia e, questa volta, la squadra risponde. Anche se a rispondere è stato soprattutto l’islandese capace (e bravo) a prendersi il campo e la squadra sulle spalle in quella mezz’ora, o poco meno, che l’allenatore ha deciso di fargli giocare. Ritmo alto, affondi di qualità, scambi intelligenti e intriganti, e alla fine anche il gol del rinnovato vantaggio che ha permesso alla Fiorentina di battere la Dinamo Kiev. Insomma, il Gud che Firenze vuole, aspetta e ha aspettato e che ancora si non si era visto. Bella storia quella dell’alba (perché di alba si tratta) della rinascita dell’attaccante arrivato dal Genoa.
Ora infatti, Gud deve iniziare a consegnare alla Fiorentina, a Vanoli e ai compagni, la prima giornata della rinascita. E poi le settimane, i mesi. In altre parole deve essere l’attaccante leader e protagonista che potrà avere un ruolo prezioso e decisivo nella rincorsa alla salvezza.
Una cosa è certa: Vanoli già nello spogliatoio post-Conference e oggi al Viola Park, guarderà in faccia Gud e gli dirà che è quello di ieri sera il giocatore che serve alla squadra. Gud ha portato idee e concretezza. Gud ha portato vitalità nel momento in cui la Fiorentina aveva iniziato ad andare in apnea, ha saputo girare la chiave giusta e portare i giri del motore viola al numero indispensabile per costruire una vittoria meritata ma che stava in qualche modo allontanandosi. Ora, dunque, serve la verifica contro il Verona. Partita chiave della stagione. Partita che la Fiorentina deve vivere sullo specchio dei suoi protagonisti migliori. E l’islandese è uno di questi. Senza se e senza ma. Lo riporta La Nazione.
