La Fiorentina, dopo 13 giornate e appena 10 gol segnati, si trova costretta a una profonda riflessione sul proprio rendimento offensivo. Paolo Vanoli sta lavorando intensamente al Viola Park per recuperare condizione fisica e trovare nuove soluzioni tattiche. Tra le ipotesi allo studio, oltre al consolidato 3-5-2, c’è anche il possibile passaggio al 4-3-1-2, valutato come una delle vie per provare a invertire la rotta di una squadra attualmente ultima in classifica.
L’idea più intrigante riguarda la possibilità di schierare Gudmundsson alle spalle di Kean e Piccoli, formando un tridente centrale capace di servire meglio i due centravanti e aumentare la pericolosità offensiva. Il rendimento di Kean, grazie allo strapotere fisico e alla sua capacità di incidere, è ritenuto fondamentale per la salvezza, e Vanoli sta cercando di metterlo nelle condizioni ideali per segnare. Da questo punto di vista, farlo coesistere con Piccoli è una scelta che il tecnico ha già mostrato di gradire.
Nelle tre gare di Serie A allenate finora, Vanoli ha infatti schierato Kean e Piccoli insieme due volte su tre: contro Juventus e Atalanta. L’unica eccezione è stata la trasferta di Genova, dove Kean era indisponibile per infortunio e il tecnico ha quindi proposto Piccoli con Gudmundsson alle spalle, soluzione che conferma la volontà di mantenere due giocatori offensivi centrali. In Conference League, contro I’AEK Atene, per far rifiatare i titolari, Vanoli ha invece optato per Dzeko con l’islandese. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.
