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Cecchi Gori: “Fiorentina? Mio babbo disse a Pontello ‘più di 10 miliardi non te li do’, lo convinsi io a 11”

Rassegna Stampa

Cecchi Gori: “Fiorentina? Mio babbo disse a Pontello ‘più di 10 miliardi non te li do’, lo convinsi io a 11”

Redazione

30 Novembre · 10:13

Aggiornamento: 30 Novembre 2025 · 10:13

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"Nell'anno in cui abbiamo preso la società, mio babbo ha iniziato a star male"

Vittorio Cecchi Gori, 83 anni – gli occhi vivaci di un uomo che delle discese ardite e delle risalite ha fatto, spesso suo malgrado, una filosofia di vita – accetta di parlare con La Nazione. Seduto in poltrona, un mega schermo davanti, la stufa che macina calore e decibel soffusi, una bombola per l’ossigeno, un bicchier d’acqua e una fetta di panettone (“Costa dieci euro ma va comprato prima di Natale perché è più buono”). Ecco qualche estratto delle sue parole a La Nazione.

Ricordi dei genitori?

“Erano giovanissimi. Eccezionali. Mio padre poi, è cresciuto con due signore. Era orfano. Io sono figlio del dopoguerra. No, che dico? Della guerra: sono del ’42”.

Come si erano conosciuti?

“A un Fiorentina-Juventus. Erano entrambi tifosi. Ma quando abbiamo preso la società, nel 1990, il mio babbo ha iniziato a star male. Poi è morto. Proprio nell’anno della serie B”.

Ve la vendette Pontello.

“Venne qui a Roma. Il babbo gli disse ’Io più di dieci miliardi non te li do’. Lui insisteva per undici. Lo convinsi io, mio padre, a metterci il miliardo in più”.

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