Nelle ore in cui la Fiorentina decideva di separarsi da Pioli e affidare la prima squadra a Galloppa non sono state infatti contattate figure esterne, dallo svincolato Giuntoli a quel Maldini che tanti avrebbero visto bene in viola, e alla fine la decisione (presa in prima persona da Commisso) s’inserisce alla perfezione nel solco delle scelte del passato. Nel tentativo di dare continuità al lavoro dell’attuale gruppo dirigenziale il proprietario americano ha optato di nuovo per una promozione interna, quella di Roberto Goretti, come del resto era avvenuto all’indomani della scomparsa di Barone quando furono ampliate le responsabilità di Ferrari e Pradè.
Adesso che potrà operare in prima persona, sono almeno tre gli aspetti su cui intervenire: la scelta di un nuovo tecnico, i rinnovi in sospeso e il mercato invernale. Anche per questo Goretti ieri è partito con tutta la comitiva viola per la Germania dove seguirà da vicino l’esordio in panchina di Galloppa. I nomi sul taccuino restano quelli di Vanoli, Nesta, Palladino e Mancini, ma in queste ultime ore l’accelerata viola sull’ex granata racconta di una strada che pare ormai tracciata.
Oltre alla questione allenatore dovranno essere chiusi anche i discorsi per i rinnovi di Mandragora («È tutto fatto», ha ammesso ieri il giocatore) e Dodò, mentre a gennaio si valuteranno gli scenari del mercato, che però si prospetta tutt’altro che munifico. Lo riporta il Corriere Fiorentino.
