L’ex procuratore di Rui Costa, Carlo Pallavicino, ha parlato a Cronache di Spogliatoio degli anni trascorsi dal fantasista portoghese a Firenze e della sua dolorosa cessione. Queste le sue parole:
“Era un ragazzo con una grande autostima e una profonda considerazione per tutto ciò che faceva. Viveva molto anche per il culto di se stesso, e a Firenze si era affermato in tutto e per tutto, dentro e fuori dal campo. Dopo l’addio di Batistuta, Rui Costa era diventato il vero punto di riferimento della città. Decisivo in ogni aspetto, sceglieva il colore delle maglie, i ritiri… faceva un po’ tutto lui. Fu un anno strepitoso, quello con Terim, culminato con la vittoria della Coppa Italia.”
Poi ha raccontato del momento della cessione:
“La Fiorentina era a un passo dal fallimento e lui si trovò costretto ad andarsene, anche se non voleva. Non c’era alternativa: senza la cessione di Rui Costa e Toldo, la società sarebbe crollata. Accettò la partenza a malincuore, solo per salvare la squadra che amava.”