Domani, nella sfida contro il Como, in cui la Fiorentina è chiamata a dare una risposta importante dopo due pareggi e una sconfitta nelle prime tre giornate di campionato, Hans Nicolussi Caviglia potrebbe partire titolare alla guida del centrocampo viola con la maglia numero 14. I buoni 31 minuti (25 più 6 di recuperi) giocati sabato scorso nella disfatta contro il Napoli nel debutto stagionale al Franchi e le difficoltà incontrate da Nicolò Fagioli nel ruolo e nel duello contro il navigato Stanislav Lobotka inducono a pensare che sia necessario un cambio in mezzo al centrocampo della Fiorentina che nell’ultima esibizione ha visto Fagioli agire prevalentemente da play col supporto di Mandragora e Sohm schierati da mezzala.
Fagioli potrebbe traslocare facendo la mezzala e sganciandosi da compiti di esclusivo costruttore lasciandoli al pensatore aostano, Nicolussi Caviglia che, come lui, è cresciuto alla scuola Juventus. Di Hans ieri ha parlato il suo ex ds del Venezia Filippo Antonelli: «Per lui abbiamo rifiutato a gennaio un’offerta del Milan. Poi è arrivata la Fiorentina che fa le coppe europee. Non so quanto trattenerlo davanti a queste proposte fosse conveniente. Lui aveva espresso la volontà di andare». Antonelli ha parlato di fama e ambizione. Che ci sta. Il giocatore ha ribadito alla presentazione al Viola Park di voler salire i gradini che lo portano alla gloria. Ma ha anche mostrato quel lato del carattere che ne ha sempre fatto un calciatore diverso, di uno spessore intellettuale alto. Si è passati da Francesco Guccini che ascoltava in auto quando col papà andava a sciare, alla lettura di Dostoevskij, all’attuale ritorno al passato da studente con l’Iliade. Il numero 14 viola vuole innanzitutto rispondere sul campo. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.