L’Inter batte il Torino, gli rifila cinque gol che valgono altrettanti squilli di campanello suonati per il Napoli. Mostra i muscoli e si regala una partenza fragorosa. Il copione recitato da entrambe è lo stesso: troppo forti, a tratti devastanti, i nerazzurri per i granata che non sono mai riusciti a stare in partita; troppo compatta e di tutt’altra categoria la squadra partenopea che ha liquidato il Sassuolo senza strafare. La trama è quella dell’anno scorso: la lotta scudetto dovrebbe essere tutta qui, al netto di sorprese e crolli improbabili o delle scorie della Champions. Ma siamo appena all’inizio.
Il risultato rotondo è sicuramente motivo di grande soddisfazione per Chivu al debutto in campionato: iniziare così dà fiducia, soffia via anche qualche voce fuori dal coro su mosse di mercato per nulla scoppiettanti. “Aver trattenuto i migliori è stata una dimostrazione di forza”, ha spiegato il presidente, Marotta, prima della gara. Aver preso un talento di belle speranze come Petar Sucic (tra i migliori del match contro i granata) dà respiro per il futuro, è pezzo che si aggiunge al puzzle formato dalle colonne Lautaro, Thuram (entrambi a segno, doppietta per il francese), Barella, Dumfries, Bastoni (è toccato a lui aprire le marcature) e Dimarco. C’è gloria anche per Bonny, a bersaglio all’esordio.
La partita è stata a senso unico. Non c’è altra definizione plausibile. Chi l’ha vista ha notato come il Toro non sia stato in grado di abbozzare una reazione. Dopo 18 minuti era già sotto poi ha ceduto di schianto dopo il raddoppio incassato sempre nel primo tempo. La ripresa è stata uno strazio, umiliante. [Foto torinofc.it]
Lo riporta fanpage.it
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— Lega Serie A (@SerieA) August 25, 2025