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Bucchioni: “L’ambizione di Commisso è reale. Pioli primo allenatore viola scudettato dopo Trapattoni”

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Bucchioni: “L’ambizione di Commisso è reale. Pioli primo allenatore viola scudettato dopo Trapattoni”

Redazione

15 Luglio · 22:36

Aggiornamento: 15 Luglio 2025 · 22:36

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Intervistato da TMW Radio, Enzo Bucchioni ha parlato degli ultimi temi caldi in casa Fiorentina, parlando di Commisso, Pioli e Kean

Enzo Bucchioni, giornalista e direttore di Italia7, è intervenuto ai microfoni di TMW Radio, affrontando numerosi temi legati al presente e al futuro della Fiorentina. Nella sua analisi, ha anche ripercorso alcune criticità emerse nella passata stagione, soffermandosi su nomi, scelte tecniche e prospettive del club. Queste le sue parole:

Kean deve essere un punto di riferimento della Fiorentina, ha qualità tecniche importanti ma devi farlo sentire importante e farlo sentire dentro al progetto tecnico. Pioli è un maestro nella gestione dei giocatori e Kean ritroverà certe sensazioni e l’armonia giusta. Troverà Dzeko che sarà importante per lui, da cui può solo imparare e un tecnico che saprà valorizzarlo. La Fiorentina lo scorso anno era palla lunga e pedalare, la squadra era povera di un contorno, ora è arrivato un tecnico che finalmente ridarà un gioco alla Fiorentina. Mi immagino di rivedere il Milan di Pioli, con meccanismi ben oliati. Alla Fiorentina ci sono buoni giocatori, da Gosens a Fagioli e ne arriveranno altri. La dirigenza sta trattando giocatori importanti, cerca un altro difensore, un centrocampista ed una seconda punta, non so se sarà Sebastiano Esposito”.

“L’ambizione di Commisso si sta traducendo in realtà. La Fiorentina è una squadra che, per l’anno del centenario, si sta strutturando bene e vuole arrivarci vestita da festa. La Fiorentina ha preso un allenatore di prima fascia, questa è la differenza: non succedeva dai tempi di Trapattoni che arrivava un tecnico che ha vinto lo Scudetto. Ho grande fiducia, la squadra era già buona l’anno scorso. Palladino? Fino al momento di quella drammatica domenica con l’Inter era andato bene. Ha cercato però di giocare come quando c’era Bove senza averlo. L’allenatore maturo invece cerca altre soluzioni. E lì Palladino si è incartato, perché un altro Bove non l’ha trovato. È mancata personalità in molti frangenti, nei momenti di difficoltà soprattutto. Diventerà un buon allenatore, non era pronto per una squadra come la Fiorentina e la società tra lui e Pradè ha scelto il secondo”.

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