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Farioli, visionario della panchina: allenava i portieri alla costruzione dal basso già in Eccellenza

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Farioli, visionario della panchina: allenava i portieri alla costruzione dal basso già in Eccellenza

Redazione

2 Giugno · 22:51

Aggiornamento: 2 Giugno 2025 · 22:51

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Il tecnico toscano, oggi considerato un profilo internazionale, si distingueva già nei dilettanti per le idee moderne. Lui sogna la Premier

Giacomo Brunetti, caporedattore di Cronache di Spogliatoio, è intervenuto a Radio Bruno Toscana per analizzare la figura di Francesco Farioli, allenatore toscano accostato di recente alla panchina della Fiorentina; Ho conosciuto Farioli quando allenava il Nizza, mi ha fatto un’ottima impressione. Nonostante i tanti anni passati all’estero, è ancora molto legato alla sua Toscana. Quando parla si capisce subito che è un grandissimo appassionato di calcio. Iniziò nella Fortis Juventus di Borgo San Lorenzo come allenatore dei portieri e subito si distinse. Faceva preparare i portieri con la costruzione dal basso, un allenamento che non si vedeva nel calcio dilettantistico”.

Brunetti ha poi elogiato l’approccio tattico e lo stile di gioco del tecnico: È un allenatore molto propositivo, ma è molto bravo anche nella lettura degli avversari. Ha avuto squadre che creavano tantissimo, in termini di expected goals, porta spesso gli attaccanti a concludere e gli esterni sono preponderanti nel suo gioco. L’Ajax aveva tanti problemi economici e per poco non vinceva il campionato, anche se si è fatto rimontare alla fine”.

Tra i punti di forza di Farioli, anche la capacità di gestire l’ambiente e la comunicazione: Per lui una chiamata di una formazione italiana sarebbe difficile da rifiutare, che sia Fiorentina o Atalanta. Tuttavia, predilige un’esperienza all’estero, in particolare in Premier League. Si può considerare Farioli un allenatore ‘internazionale’. È molto bravo nella comunicazione, ha fatto studi ad hoc all’università e in questi anni non ha mai creato polemiche. Si è lasciato benissimo in tutte le piazze in cui è stato, non so quanto il fatto di essere toscano possa giovare, ma un po’ di pressione ad allenare in Italia la potrebbe subire”.

Infine, un commento sul futuro della panchina viola: Sui successori di Palladino c’è tanta confusione. Tanti nomi che cambiano ogni giorno, ma la Fiorentina secondo me andrà a cercare un potenziale frontman per aprire un nuovo ciclo. La società vorrebbe dare seguito al progetto iniziato con Palladino, cercando di trattenere i giocatori importanti acquistati la scorsa estate”.

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