Rocco Commisso ha parlato due volte di Moise Kean e di quella clausola rescissoria da 52 milioni che lo può liberare nelle prime due settimane di luglio. In entrambe le occasioni ha spiegato che intende parlare con l’attaccante a Cagliari, lunedì prossimo, prima che la Fiorentina giochi la sfida di campionato con i rossoblu. Nel frattempo, il destino di Kean è in mano allo stesso giocatore e al suo manager, Alessandro Lucci, che in estate avevano chiesto e ottenuto l’inserimento nel contratto della famosa clausola. Oggi quella clausola è un impiccio per la Fiorentina, la scorsa estate era un compromesso per chiudere in fretta l’operazione.
La società viola sa di dover attendere la decisione di Moise, così come per David De Gea: la volontà dei giocatori, in entrambi i casi, sarà decisiva e verrà rispettata. Sull’attaccante, ad oggi ci sono tanti rumors. C’è un interessamento dell’Arsenal, che segue Kean dall’inizio della stagione. Il nuovo direttore sportivo dei Gunners è Andrea Berta, che aveva pensato a lui anche quando lavorava all’Atletico Madrid, prima che il bomber finisse alla Fiorentina. Poi si è parlato del Milan, di altri potenziali club di Premier. Ad oggi Kean è legato ai viola da un contratto che scadrà nel 2029, il suo ingaggio si aggira sui 2,2 milioni netti a stagione ed è stato pagato 13 milioni più «premi variabili fino a un massimo di 5 milioni», come recitava il comunicato della Juve nel luglio 2024. La Fiorentina ha davanti a sé una plusvalenza storica da 34 milioni, ma ha anche l’esigenza di dare continuità al nuovo corso del dopo Italiano iniziato l’estate scorsa.
Commisso punterà prima di tutto sul sentimento: Firenze ha accolto Kean e lo ha rilanciato, questa è casa sua, è un connubio finora perfetto. Poi ci sarà anche la questione motivazionale: il prossimo sarà l’anno del Mondiale, Kean ha trovato la sua dimensione adeguata con la maglia viola e continuare a vestirla potrebbe dargli ulteriore forza. Ma ci saranno altri temi da affrontare: la Fiorentina dovrà avere la certezza di giocare le coppe europee anche la prossima stagione e dovrà dare delle garanzie tecniche a Kean. Poi c’è la questione dell’ingaggio da rinforzare. In passato, Commisso è arrivato a dare 4 milioni a Ribery e aveva tentato Vlahovic, già proiettato verso la Juve, con un’offerta da 18 milioni in quattro stagioni. Quando vuole, la Fiorentina supera certi parametri economici: Kean vale una mossa simile. Lo riporta il Corriere dello Sport.