La Fiorentina accarezza il sogno Champions per dieci minuti, ma deve poi fare i conti con la rimonta del Milan e con un pareggio che lascia l’amaro in bocca. Dopo un avvio travolgente, con il 2-0 firmato Gudmundsson (complice Thiaw) e Kean, i viola si vedono raggiunti da un Milan in ripresa, che riapre la gara con Abraham. A salvare la squadra di Palladino è soprattutto un De Gea monumentale, autore di interventi decisivi in serie.
I rimpianti aumentano con il gol annullato a Dodò nel finale per fuorigioco, a coronamento di una prestazione comunque brillante da parte della Fiorentina. Il punto guadagnato permette ai viola di agganciare Roma e Lazio in classifica a quota 52, un segnale che conferma la crescita della squadra, sia in termini di gioco che di mentalità. Il ciclo contro Juventus, Atalanta e Milan ha mostrato una Fiorentina matura, capace di tenere testa anche alle big.
Palladino si affida al consueto 3-5-2, con Gudmundsson e Kean supportati da un ispirato Fagioli. La partenza è fulminante e San Siro mugugna davanti a un Milan irriconoscibile. Ma nella ripresa il copione cambia: i rossoneri spingono con rabbia, De Gea si supera più volte, ma Jovic trova il pareggio sfruttando una disattenzione difensiva. Alla fine è 2-2, tra rammarico e consapevolezza: la Fiorentina c’è e può sognare, a patto di fare il salto di qualità anche contro le squadre meno blasonate. Lo scrive il Corriere Fiorentino.