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Bucchioni: “Palla lunga e pedalare non funziona sempre. I giocatori non sanno cosa devono fare”

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Bucchioni: “Palla lunga e pedalare non funziona sempre. I giocatori non sanno cosa devono fare”

Redazione

8 Marzo · 14:10

Aggiornamento: 8 Marzo 2025 · 14:35

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Alla vigilia della trasferta di Napoli Enzo Bucchioni ha espresso i suoi pensieri sul momento della Fiorentina

Il giornalista Enzo Bucchioni ha parlato a Radio Bruno del momento attuale della Fiorentina dopo la sconfitta in Conference, queste le sue parole:

Il lavoro dell’allenatore non è sufficiente, dopo 7 mesi è come se fossimo all’inizio, la squadra va in campo senza sapere cosa fare, non si vede mai nulla se non a sprazzi. Le 8 vittorie consecutive sono il tesoro che ancora hai in classifica, almeno in quelle partite la difesa funzionava, poi in contropiede facevi gol, adesso non funziona nemmeno più la difesa, manca una vera organizzazione di gioco e da li arrivano tutti i problemi. Ormai è chiaro, l’allenatore non è pronto per certi livelli. Anche nella gestione del gruppo, Zaniolo escluso ad Atene non ha senso dato che è squalificato a Napoli. Quando Palladino parla si dà la zappa sui piedi da solo con le giustificazioni che da. I nuovi acquisti sono arrivati in una squadra che non ha idea di gioco. Mancano 11 partite alla fine del campionato, poi c’è la Conference, il Panathinaikos è una squadra modesta, Djuricic che ormai non trovava più spazio nel campionato italiano, contro la Fiorentina sembrava un fenomeno.

Ormai è finita anche la fortuna, nelle 8 vittorie della Fiorentina De Gea parava qualsiasi cosa e Kean segnava sempre, ma questo non può durare per tutta la stagione. A questo doveva aggiungersi l’organizzazione di gioco e il miglioramento tattico che non c’è stato, soprattutto con i nuovi acquisti. Se penso al Napoli posso sperare che faccia la stessa gara scellerata fatta dall’Inter a Firenze. Ora bisogna stare vicino all’allenatore e cercare di tirare fuori il meglio, perchè si può ancora salvare. La possibilità di andare avanti in Conference è ancora altissima, il Panathinaikos è una squadra modesta.

I messaggi di Pradè dopo le partite non erano solo per la squadra, quello lo fai negli spogliatoi, erano anche per l’allenatore. A partire dalle indicazioni sulle difesa a 3 ed a 4. Il calcio palla lunga e pedalare non poteva andare avanti a lungo, la società lo aveva capito e aveva fatto degli acquisti per alzare la qualità. La Fiorentina nel girone di ritorno è tredicesima. La scelta di Palladino è stata sbagliata, non ha esperienza gestionale, non ha allenato nessuno prima del Monza, un conto sono i giovani, un conto sono gli adulti. Anche allenare in serie C aiuta nella gestione degli uomini, questo manca in Palladino. Anche il non voler avuto un vice Kean è stata una scelta sbagliata da parte dell’allenatore. Ora l’allenatore va sostenuto, nulla è finito, in Conference le possibilità ci sono, le squadre in questa fase sono inferiori alla Fiorentina.

Io la Lazio la vedo, prende 6 gol dall’Inter, poi la domenica dopo vedi la sua identità, vedi il suo gioco, possono capitare delle partite storte, alla Fiorentina questo non accade, io non so come gioca la Fiorentina, sarà un mio problema sicuramente, ma non ho ancora capito come gioca questa squadra. Non so se la squadra sia con l’allenatore, sono dinamiche dello spogliatoio, a veder le partite ti viene da pensare che la squadra non capisca quello che deve fare. L’approccio alla partita è compito dell’allenatore che deve tenere l’attenzione alta. Se parlasse meno sarebbe meglio, Palladino dice cose che poi gli tornano contro.

Palladino descrive il Viola Park come fosse un Eden, il buonismo piace, ma il far fare quello che si vuole non funziona. L’allenatore buonista che fa giocare Terracciano perchè gli ha dato la parola non va bene, la parola la deve dare il campo. Un allenatore che si mette contro Biraghi, tralasciando il lato tecnico, tu hai litigato con il capitano e con Quarta che era vice capitano, per gestire un gruppo nuovo ha mandato via tutti i vecchi. A Monza non ci sono pressioni, se c’è un problema non esce, li non c’erano aspettative, adesso è finito tutto dopo la morte di Berlusconi. Palladino non era pronto per una piazza come Firenze e questo si vede. Abbiamo visto giocatori durante la partita andare a chiedere in panchina cosa dovessero fare in campo”

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