Ogni cosa ha il suo momento, e per Kean questo è segnato dall’orgoglio e dalla voglia di riscatto che lo hanno accompagnato fino a Firenze. Dopo un periodo difficile, aveva bisogno di un posto in cui sentirsi a casa, un ambiente accogliente dove poter ritrovare sé stesso. Lo ha trovato la scorsa estate, quando Raffaele Palladino è diventato il nuovo allenatore della Fiorentina e la dirigenza, consapevole di non aver ancora colmato il vuoto lasciato da Dusan Vlahovic, ha deciso di puntare tutto sulla scelta del centravanti. Il direttore sportivo Daniele Prade non poteva permettersi errori.
Palladino aveva già messo gli occhi su Kean da tempo, convinto che sotto la sua guida avrebbe ritrovato fiducia e continuità. «Moise aveva bisogno di sentirsi sostenuto e di un dialogo costante – ha dichiarato l’allenatore dopo la splendida vittoria contro l’Inter, impreziosita dalla doppietta dell’attaccante – Con lui parlo spesso, e non solo di calcio. Il nostro è un rapporto solido. Credo molto nell’aspetto umano e sapevo che Moise aveva bisogno proprio di questo. Oggi è un punto di riferimento per il gruppo, non solo per i gol che segna».
Con la doppietta ai nerazzurri sono 15 gol in campionato, dietro soltanto a Retegui (16) col quale condivide l’attacco della Nazionale. Sono 20 gol in totale in stagione, compreso quello siglato in Nazionale dove ha ritrovato posto proprio grazie ai viola. Record personale superato e che in precedenza apparteneva a quell’annata nel Psg di Mbappè, Neymar e Di Maria (2020/21) che pareva ormai un lontano miraggio. Adesso Moise continuerà a spingere sull’acceleratore per portare la Fiorentina di nuovo in Champions League. Lo scrive La Repubblica.