In questi giorni quindi, scrive La Repubblica, oltre a presentarsi di persona alla sindaca Funaro, Commisso si confronterà con la prima cittadina sulle mosse da attuare dalla prossima stagione in poi. La priorità per la Fiorentina resta quella di capire come il cronoprogramma dei lavori impatterà in termini di capienza e, conseguentemente, di introiti nei prossimi anni in modo tale da pianificare gli investimenti sportivi e non.
Nel primo incontro Funaro-Ferrari di luglio la società ha ribadito la predilezione per continuare a giocare al Franchi, sfruttando la proroga che consente di allungare la data di fine dei lavori dal 2026 al 2028, ma vuole comprendere bene quanto questa scelta peserà sulla capienza dello stadio, sugli abbonamenti, sul botteghino e in che condizioni sarà festeggiato il centenario del 2026, tema molto caro al patron viola. Il Comune dal canto suo ha preparato in questi giorni insieme ai progettisti di Arup un dossier per rispondere alle richieste della Fiorentina che sarà poi valutato da Commisso. Se sarà ritenuto soddisfacente si penserà a discutere della nuova convenzione, partire dall’annata calcistica 2025- 2026.
Altrimenti un’altra opzione sul tavolo resta il Padovani come stadio provvisorio. Una strada però impervia: Commisso non pare intenzionato a mettere i cinque milioni necessari per rendere l’impianto da rugby fruibile anche per il calcio e quindi toccherebbe nuovamente al Comune trovare altri fondi dopo i primi dieci milioni già stanziati.