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La Fiorentina non vuole giocare al Padovani e per questo i lavori al Franchi andranno oltre il 2028

Firenze, Stadio Artemio Franchi, 25.08.2024, Fiorentina-Venezia, foto Lisa Guglielmi. Copyright Labaroviola.com

Rassegna Stampa

La Fiorentina non vuole giocare al Padovani e per questo i lavori al Franchi andranno oltre il 2028

Redazione

10 Settembre · 10:18

Aggiornamento: 10 Settembre 2024 · 10:20

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La Fiorentina sta giocando con i lavori allo stadio Franchi, ma Commisso non vuole mettere 1 euro nemmeno sul Padovani e quindi i lavori si allungano...

L’intervista del presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, alla Gazzetta dello Sport ha riaperto la discussione sui lavori allo stadio Franchi. Oggi il tempo stringe e alcune questioni sono urgenze non più rimandabili.

I lavori durante la stagione 2024-25
Come da convenzione sottoscritta lo scorso 24 aprile, per la stagione in corso la Fiorentina rimarrà a giocare in un Franchi a capienza ridotta — 24.786 posti lordi — e le ditte concentreranno gli interventi in curva Fiesole (parte di Maratona e Tribuna laterale sono anch’esse inagibili). Demolito il parterre di curva, il curvino in metallo e rimossa la copertura della adiacente Tribuna laterale, contestualmente ai lavori di rinforzo strutturale e restauro delle parti originali, gli operai si concentrano sulle fondazioni della nuova Fiesole: una tribuna rettilinea che dalla prossimità della linea di fondo campo andrà a intercettare, senza toccarlo, l’apice della vecchia curva. Settembre sarà il mese delle macchine perforatrici che consentiranno di posizionare i pali delle fondazioni. Da fine mese sarà installata una maxi gru che servirà a spostare e posizionare i materiali da costruzione della nuova Fiesole.

I lavori dal 2025-26
Teoricamente dalla prossima stagione gli interventi dovrebbero estendersi al resto dell’impianto: nuova curva Ferrovia, le 4 mega colonne a supporto della copertura di tutto lo stadio, gli spazi destinati ad atleti e giornalisti, i nuovi bagni a servizio di tutto lo stadio (non più interrati), le opere di ampliamento dei servizi di somministrazione del cibo per il pubblico Vip nella palazzina d’onore o in adiacenza a essa, con l’eccezione delle facciate del corpo su viale Manfredo Fanti e la riqualificazione di tutte le sedute di qualsiasi ordine e tipo, con eccezione di quelle sulla Maratona.

Lo stadio temporaneo al Padovani
Il vicino impianto di rugby dalla stagione 2025-26, oltre ai lavori di riqualificazione per la palla ovale, con l’aggiunta di tribune temporanee potrebbe diventare un impianto da 18 mila posti per accogliere la Fiorentina e consentire alle ditte che lavorano al Franchi di avere piena disponibilità dell’impianto, ma a oggi il club viola pare non interessato a questa soluzione.

Rimanere al Franchi per tutti i lavori
La convenzione per questa stagione prevede che il 31 maggio 2025 la Fiorentina lasci il Franchi, ma i tecnici di Palazzo Vecchio in queste settimane stanno analizzando come poter consentire ai gigliati di restare a giocare nella loro storica casa per la durata di tutti i lavori. Inevitabilmente sul piatto si dovrà considerare l’allungamento dei tempi di esecuzione delle opere e l’aumento dei costi delle stesse. Inoltre le ditte che si sono aggiudicate il bando per i lavori hanno firmato un contratto che dal 1 giugno 2025 prevede la totale disponibilità dello stadio che andrebbe aggiornato.

I costi per completare il progetto
A oggi, per terminare tutto, mancano i 55 milioni definanziati dal governo, più un’altra dozzina. I 55 milioni sono tornati alla Città Metropolitana di Firenze e il Comune è in attesa che Roma accolga la proposta di destinarli a progetti già finanziati da Palazzo Vecchio, affinché il Comune possa dirottare i propri fondi sullo stadio. Il presidente gigliato è stato chiaro, sul Franchi non metterà un euro, neanche in cambio di una concessione d’uso dello stadio a titolo gratuito per diversi decenni.

Il quadro di incertezza è dipinto chiaramente e il rischio che i lavori, reperiti i fondi mancanti, si prolunghino oltre il 2028 a questo punto è più di un’ipotesi. Teoricamente le opere finanziate coi fondi del Piano nazionale complementare al Pnrr devono essere ultimate entro il 31 dicembre 2028, ma l’Italia è il paese delle proroghe. Lo scrive il Corriere fiorentino

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