Missione identità. Dopo tre giorni di riposo concessi alla squadra, Raffaele Palladino oggi tornerà al Viola Park per proseguire la preparazione in vista della ripresa del campionato domenica (ore 15) sul campo dell’Atalanta. Un primo incrocio significativo, tra chi punta a rimanere ad alti livelli e da anni ha ormai intrapreso una strada proficua frutto di una programmazione strutturata ed elaborata e chi, come la Fiorentina, ha dichiarato di voler alzare l’asticella delle proprie ambizioni e provare a rientrare in quel lotto di squadre che stabilmente occupano le zone dell’Europa che conta. Programmazione, appunto.
L’Atalanta ha fondato le sue fortune sul lavoro proveniente dal settore giovanile. La crescita, lo sbocco in prima squadra, la possibilità di fare cassa ogni stagione con un pezzo pregiato per poi strutturare al meglio la rosa a disposizione di Gian Piero Gasperini. Vera anima di una società capace di arrivare in Champions e di vincere, pochi mesi fa, l’Europa League. Gasperini, da otto anni allenatore dei bergamaschi, ha contributo alla crescita dell’Atalanta che a sua volta l’ha ascoltato, assecondato, aiutato.
Tutto attorno al concetto di identità: il centro sportivo, uno stadio ristrutturato che aprirà in maniera completa per la prima volta proprio in occasione della sfida con la Fiorentina. Quest’anno, poi, la volontà della famiglia Percassi è stata quella di trattenere i suoi pezzi più importanti e quando non c’è riuscita (vedi Koopmeiners) è intervenuta con tempestività sul mercato. «Dei club a cui possiamo paragonarci per dimensione e ricavi, solo l’Atalanta ha fatto meglio di noi ma il loro progetto, compreso di infrastrutture, è partito prima. Le altre no, non posso invidiarle», ha detto il presidente viola Commisso nell’ultima intervista alla Gazzetta dello sport.
Questione di tempo, insomma. E di infrastrutture che hanno una certa rilevanza. In questa prima parte di stagione Palladino ha dovuto lavorare con una rosa prima non ancora definitiva e adesso in attesa del rientro di tutti i Nazionali che avverrà soltanto domani. Non solo. Gudmundsson è in Islanda per l’udienza del processo che lo vede coinvolto e tornerà a Firenze venerdì sera per poi partire insieme alla squadra verso Bergamo. Ci vorrà tempo ma già da domenica la Fiorentina dovrà dare alcune risposte.
Come quelle relative all’identità di gioco. Cinque gare, cinque pareggi e pochissime trame fin qui nelle prime uscite ufficiali. Il mercato ha cambiato pelle a una squadra che però è stata fondata su alcuni senatori. Terracciano, Quarta, il capitano Biraghi, Mandragora, per certi versi anche Sottil che è prodotto del vivaio prima che nascesse il Viola Park. Tutti chiamati ad aiutare i nuovi arrivati a comprendere al meglio l’ambiente, il sistema di gioco, l’importanza di vestire una maglia che richiama all’infinita passione dei suoi tifosi.
L’obiettivo di Palladino è mostrare passi significativi già domenica. L’obiettivo a medio termine del club, invece, è quello di proseguire nel progetto di strutturazione per tornare ai piani alti della classifica in pianta stabile. Sostenendo le spese, puntando sui giovani, aggiungendo ogni anno un po’ di qualità. La sensazione è che la distanza con l’Atalanta, in questo momento, sia ancora ampia. Ma già da questa stagione si potrà capire se la strada imboccata, nei fatti, sia quella giusta. Lo scrive La Repubblica
IL CORRIERE DELLO SPORT CELEBRA KEAN