Tre punti in otto partite, l’inizio di stagione della Salernitana è un flop, anche a Monza non è andata meglio con la squadra campana che ha perso 3-0. A Dazn ne ha parlato dopo la partita Paulo Sousa, l’ex allenatore della Fiorentina non sta vivendo un momento facile, si è presentato ai microfoni dell’emittente oltre un’ora dopo il fischio finale, queste le sue parole:
“Abbiamo avuto molta difficoltà, a causa della qualità del Monza. Serviva più vicinanza tra le linee nostre e loro, hanno abbassato i centrocampisti e noi ci siamo allungati, abbiamo dato possibilità ai portatori di palla avversari di pensare e giocare, la loro punta ha giocato bene di sponda. C’è stato un cambiamento tattico nel secondo tempo, a livello di organizzazione difensiva, e questo ci ha portato a difendere meglio e creare opportunità; poi il rigore ha chiuso la partita”.
Da dove nascono questi problemi?
“Da un punto di vista atletico non ci sono problemi, perché finiamo sempre con grande intensità e con valori alti. I nostri due centrocampisti dovevano giocare più vicini, anche la prima linea di pressione non è mai stata esplosiva e cattiva. Nella seconda parte, con il cambio di modulo, siamo stati più compatti e abbiamo attaccato di più”.
Qualcosa la preoccupa nello spogliatoio?
“Soprattutto i risultati. La squadra ha bisogno di avere sempre più fiducia, è una squadra che prova e lavora per arrivare al risultato. Una vittoria ci darebbe uno slancio diverso, anche perché pure in settimana i ragazzi lavorano bene. Dobbiamo continuare a spingere fino a quando non arriveranno i tre punti”.
Sente la fiducia del gruppo?
“I ragazzi lavorano bene, con ambizione, ci ascoltano. Quando nell’intervallo gli facciamo vedere cosa possono migliorare e cosa cambiare, loro hanno la percezione di poterlo fare, la squadra risponde. Sono consapevole che siamo sulla strada giusta da un punto di vista del lavoro, ora serve il risultato”.
La società?
“Da parte della dirigenza non mi è stato detto nulla. Su me stesso, come ho già detto, sono molto sereno e consapevole dell’onestà del lavoro che sto facendo con i miei ragazzi. Fa parte del calcio e io accetto tutto, l’unica preoccupazione mia è vedere quanto accade in Israele, Ucraina… Ma questo è lo sport, io sono sereno, la società è libera di riflettere e prendere le decisioni opportune”.
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