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Pogba le prova tutte: positivo al Dhea, non al testosterone puro. Sostanza comunque dopante

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Pogba le prova tutte: positivo al Dhea, non al testosterone puro. Sostanza comunque dopante

Redazione

7 Ottobre · 19:31

Aggiornamento: 7 Ottobre 2023 · 19:31

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Una clamorosa rivelazione potrebbe cambiare le carte in tavola nel caso della positività al doping di Paul Pogba. Come riporta Marco Bonarrigo sul Corriere della Sera, infatti, dalle controanalisi effettuate il 5 ottobre è emerso come la sostanza trovata nel corpo del francese in seguito al controllo effettuato in occasione di Udinese-Juventus non sia testosterone, bensì Dhea (sigla del deidroepiandrosterone), un ormone steroideo naturale endogeno comunemente noto come “ormone della giovinezza”. Si tratta comunque di una sostanza classificata come dopante e vietata dalla Wada da una decina d’anni, ma con caratteristiche che potrebbero aiutare la difesa del francese.

Quali sono le differenze tra testosterone e Dhea?
Testosterone e Dhea producono gli stessi metaboliti e, in assenza di una procedura Wada specifica per la classificazione del prodotto, il referto finale riporta la dicitura “testosterone e suoi metaboliti”. Grazie all’identificazione degli atomi di carbonio, tuttavia, è stato possibile stabilire con precisione la sostanza dopante in sede di controanalisi.

Cosa cambia per Pogba?
Il testosterone puro è un prodotto di retroguardia, ormai quasi del tutto assente negli integratori, il Dhea (di cui dal 2021 è vietata la vendita in Italia, ma che è in commercio in molti altri Paesi) è invece un contaminatore classico di decine di prodotti contro l’invecchiamento e per il miglioramento della forza muscolare, non sempre per altro presente in etichetta. I legali di Pogba potranno quindi più facilmente sostenere la tesi dell’integratore contaminato, anche se – sottolinea il Corriere della Sera – la tempistica di assunzione di questa sostanza può essere datata con precisione e il calciatore dovrà pertanto chiarire quando e in quali quantità ha assunto il prodotto per sperare in uno sconto di pena. Lo riporta SportMediaset.

 

 

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